Cronaca giudiziaria

Stefano Boeri indagato per il progetto Beic a Milano. "Turbativa d'asta"

La procura di Milano apre un'inchiesta sull'assegnazione del progetto della biblioteca europea di Porta Vittoria. L'ipotesi è l'archistar abbia favorito il progetto realizzato da architetti di sua conoscenza, invece di astenersi, e abbia anche dichiarato il falso

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Avrebbero favorito il progetto italiano per la Beic, la biblioteca europea di Porta Vittoria, nonostante - quantomeno- l'inopportunità di trovarsi di fronte progetto realizzato da architetti di loro conoscenza. E avrebbero anche dichiarato il falso, in quanto avrebbero firmato la dichiarazione secondo la quale che non vi erano ragioni di incompatibilità tra la commissione giudicatrice e gli assegnatari del progetto. Inopportunità di cui aveva parlato Il Giornale già un anno fa, ponendo interrogativi sulla procedura che portò a scegliere, tra i 44 progetti di studio di mezzo mondo, proprio quello guidato dal milanese Onsistestudio. La procura di Milano ha quindi dato mandato alla Guardia di Finanza di effettuare perquisizioni e acquisizioni stamattina in diversi uffici, dal Politecnico di Milano a Palazzo Marino, con l'ipotesi di turbata libertà degli incanti e falso. Tra gli indagati anche l'archistar milanese Stefano Boeri, ex candidato alle primarie per il Pd per la corsa a sindaco di Milano, figlio della nota architetta Cini Boeri.

Tra gli altri ci sono anche Angelo Raffaele Lunati, capogruppo con Onsitestudio, e Cino Zucchi, altro famoso architetto milanese che faceva parte della commissione. In totale sono 5 gli indagati, mentre i destinatari del decreto di perquisizione sono 6, perché figura anche una funzionaria del comune di Milano che però non è stata iscritta nel registro degli indagati. A coordinare le indagini delle fiamme gialle, c'è un pool composto dai pm Paolo Filippini, Giancarla Serafini e Mauro Clerici, con l'aggiunta Tiziana Siciliano.

Già lo scorso luglio, con la vittoria di Onsitestudio, erano partite le polemiche e anche l'Ordine degli architetti aveva chiesto di accedere agli atti della gara, per capire cosa fosse successo.

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