Cronaca giudiziaria

Strage di Ustica, i pm: "I manager di Itavia hanno distratto i risarcimenti"

Maxi sequestro da 130 milioni di euro eseguito stamane dal Nucleo speciale di polizia valutaria agli ex amministratori della compagnia aerea proprietaria dell'aeromobile Douglas DC-9-15

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Un sequestro da 130 milioni di euro è stato eseguito stamane dai finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, su ordine della gip di Milano Angela Minerva a due consiglieri del cda della Itavia, la compagnia aerea poi dichiarata insolvente e posta in amministrazione giudiziaria nel 2022 a seguito del disastro di Ustica. Il sequestro è avvenuto a carico degli ex amministratori Jacopo Di Stefano e Marco Scorzoni e in particolare di società a loro riconducibili del gruppo Jds.

Secondo gli inquirenti, i manager, essendo riusciti a scalare l’azienda e ottenere il controllo della sua gestione diventandone anche azionisti di maggioranza, avrebbero “azzerato il patrimonio aziendale residuo derivante dai risarcimenti” corrisposti dalle vicende giudiziarie dopo il disastro aereo. In particolare, avrebbero deliberato due operazioni finanziarie – una da 130 milioni, l’altra di 45 – “in favore di società a loro riconducibili”.

Il pregresso della storia è che a seguito della strage avvenuta nel 1980, che provocò 81 vittime, infatti, i ministeri della Difesa e delle Infrastrutture furono condannati in sede civile a risarcire l’azienda per un ammontare di 330 milioni di euro. Secondo la procura, i manager indagati avrebbero utilizzato parte di quei fondi per estinguere un prestito bancario che era servito ad acquisire il pacchetto di maggioranza della stessa Itavia. In particolare, gli accertamenti della Gdf hanno permesso, come si legge, "di riscontrare 'il giro del denaro'" di due finanziamenti di ottobre e dicembre del 2022 a favore della Jds-Fin Holding, uno da 130 e l'altro da 45 milioni di euro, con soldi presi con bonifici dalle casse di Itavia. Dopo questi bonifici ci sarebbero state, fino al settembre 2023, "numerose operazioni in uscita" per quasi 180 milioni di euro. Ma anche “finalità estranee alla concessione della citata linea di credito”.

Nella ricostruzione dei flussi finanziari della Nucleo speciale di polizia valutaria compaiono anche spese di lusso a favore degli indagati tra cui orologi come Rolex e gioielli per circa 600 mila euro, spese in boutique in case d’Aste e alberghi.

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