Cronaca giudiziaria

"Troppi pregiudizi...". Parolisi in permesso premio lascia il carcere

Parolisi ha trascorso in carcere 12 dei 20 anni che gli sono stati comminati dalla Cassazione come pena per l'accusa di omicidio dei confronti della moglie, Melania Rea

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Intervista esclusiva rilasciata da Salvatore Parolisi, l'ex militare condannato in via definitiva per l'omicidio della moglie, Melania Rea, a Chi l'ha visto durante uno dei permessi premio di cui può godere dopo aver scontato 12 dei 20 anni di carcere previsti dalla sua condanna definitiva. "Troppi pregiudizi...", così dice l'uomo alla giornalista del programma di Rai 3 che l'ha raggiunto durante una delle uscite che gli sono concesse. Viene considerato un detenuto modello e per la buona condotta nel nostro ordinamento sono previsti dei benefit.

Salvatore Parolisi, che oggi dice che "sarà dura" col suo nome ricominciare una nuova vita, nonostante stia pagando il suo conto con la giustizia. Gli italiani non hanno dimenticato quanto accaduto il 18 aprile del 2011, quando Melania Rea, moglie di Parolisi, scomparve nel nulla a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno. Fu lo stesso militare a chiamare i soccorsi, raccontando che sua moglie non era più reperibile. I due, insieme alla loro figlia, allora bambina, stavano facendo una gita nel bosco quando, all'improvviso, Parolisi perse le tracce della moglie. Il corpo della donna venne ritrovato all'interno del bosco, vicino a un punto ristoro, due giorni dopo la denuncia di scomparsa e i marito diventò il principale sospetto. Nonostante gli appelli in tv, Parolisi spente le telecamere telefonava alla sua amante e le chiedeva di mentire per sostenere le sue tesi. Inoltre, mentre le forze dell'ordine erano impegnate a cercare la moglie, lui era in caserma per cancellare le tracce dei suoi tradimenti su Facebook. Questi, e altri atteggiamenti sospetti hanno acceso i riflettori suo suo comportamento. Parolisi non si è mai professato colpevole.

Durante la reclusione, Parolisi si è iscritto all'università e ha dato 7 esami presso la facoltà di Giurisprudenza. Pare che abbia sempre tenuto un basso profilo durante gli anni di permanenza in carcere e che abbia iniziato a lavorare come centralinista, dimostrandosi ligio ai suoi doveri. Si sa poco altro della sua reclusione, ma tra le poche certezze emerge l'impossibilità di sentire sua figlia Vittoria, che oggi vive con i nonni ed è ormai adolescente. Aveva un anno e mezzo quando sua madre è scomparsa e a seguito dell'iter giudiziario Parolisi ha perso ogni diritto su di lei, non avendone più la patria potestà.

Inoltre, pare che la ragazzina, che oggi vive a Somma Vesuviana, abbia chiesto e ottenuto di poter cambiare cognome per non portare più quello del padre, un macigno troppo pesante per i suoi trascorsi.

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