Cronaca internazionale

"Vietato esporre bandiera Ue". È "guerra" a Londra per l'anniversario della Brexit

Il desiderio del sindaco di Londra, Sadiq Khan, di esporre la bandiera Ue sul municipio in occasione del settimo anniversario del referendum sulla Brexit si è scontrato con la legislazione britannica

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Vietato esporre la bandiera dell'Unione europea sui tetti degli edifici governativi dell'Inghilterra in occasione dell'anniversario del referendum sulla Brexit. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, desiderava sventolare il simbolo giallo e blu sul municipio della città per ricordare la vicinanza del Paese ai valori europei. E, al tempo stesso, criticare la scelta della maggioranza dell'elettorato britannico che, il 23 giugno 2016, in occasione del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione, aveva votato affinché l'Uk cessasse di aderire all'Ue.

Bandiera vietata

Ebbene, il desiderio di Khan si è scontrato con la legislazione britannica adottata dopo il "divorzio". Come riferisce il Guardian, infatti, senza il via libera esplicito delle autorità locali di Newham, il primo cittadino della City rischia un'accusa penale nel caso in cui esponesse il simbolo dell'Unione europea in assenza di una specifica autorizzazione.

In sostanza, l'esposizione della bandiera dell'Ue senza il cosiddetto advertising consent da parte dello stesso consiglio di Newham, il municipio, che è la sede della Greater London Authority (Gla), e dove ha sede Sadiq Khan, il sindaco della capitale sarebbe perseguibile penalmente ai sensi della pianificazione urbanistica e territoriale modificata dopo il referendum sulla Brexit.

Ricordiamo che in Inghilterra non è richiesto un simile consenso per esporre altre bandiere. Sono esenti anche quelle che rappresentano il Commonwealth, le Nazioni Unite, i club sportivi, il Nhs, schemi di premi specifici come le eco-scuole e la bandiera arcobaleno di sei strisce orizzontali di rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola. Fino al 2021 anche la bandiera dell'Ue era stata tra quelle che non richiedevano il permesso, ma la legge applicabile all'Inghilterra è stata modificata in risposta all'uscita del Regno Unito dall'Unione il 31 gennaio 2020.

Il desiderio infranto di Khan

Khan dovrà accontentarsi di utilizzare le luci – e non una bandiera - per mostrare i colori blu e giallo della bandiera dell'Ue sull'edificio e celebrare il nefasto (per lui e gli europeisti) anniversario del voto sulla Brexit. "Sventolare una bandiera è un modo per mostrare solidarietà, esprimere i nostri valori e mostrare orgoglio per le identità che condividiamo", ha spiegato una fonte del municipio.

"Con oltre un milione di europei che chiamano Londra la loro casa, è straordinario che il governo abbia effettivamente vietato di sventolare la bandiera Ue senza passare attraverso un lungo e burocratico processo di pianificazione", ha aggiunto, ricordando che "gli europei contribuiscono enormemente alla nostra vita sociale ed economica e tutto ciò che volevamo fare era mostrare la nostra gratitudine con un piccolo gesto per un giorno dell'anno".

Il ricordo della Brexit

Con un'affluenza alle urne del 69,7%, il 59,9% dei cittadini di Londra partecipanti al referendum, tenutosi nel giugno 2016, voleva restare nell'Ue, rispetto al 40,1% che ha votato per andarsene. Sette delle 10 aree con la quota più alta di voti per restare nell'Unione europea erano proprio a Londra, tra cui Hackney, Lambeth e Haringey, dove oltre il 75% dei votanti ha rifutato la Brexit.

In una lettera aperta ai londinesi per celebrare l'anniversario del referendum, Khan ha scritto: "Sette anni fa, oggi il nostro Paese ha votato per uscire dall'Unione Europea. È stata una giornata straziante per me, e so che lo è stata anche per molti di voi. Non c'è dubbio che negli anni successivi la Brexit abbia causato enormi danni alla nostra città e creato molta incertezza per molti di voi".

Khan ha inoltre fatto sapere che sosterrà anche l'appello di Keir Starmer, il leader laburista, affinché i cittadini dell'Ue che vivono e pagano le tasse nel Regno Unito abbiano il diritto di voto alle elezioni generali.

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