Cronaca internazionale

"Bolsonaro ineleggibile per 8 anni": la mazzata dei giudici contro l'ex presidente brasiliano

La massima corte elettorale brasiliana ha votato per impedire a Jair Bolsonaro di candidarsi per otto anni, un periodo che copre le prossime elezioni presidenziali

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Semaforo rosso per Jair Bolsonaro. La massima corte elettorale brasiliana ha votato per escludere l'ex presidente del Brasile dalle cariche pubbliche fino al 2030 a causa del comportamento da lui tenuto durante la precedente campagna presidenziale. Questo significa che Bolsonaro non potrà candidarsi per otto anni, un lasso di tempo che copre anche la prossima tornata elettorale del Paese. Nello specifico, con il voto di condanna espresso dal giudice del Tribunale superiore elettorale brasiliano, Carmen Lucia, si è così formata la maggioranza per la condanna del leader sovranista, accusato di abuso di potere politico e uso distorsivo dei media a fini elettorali.

Il futuro di Bolsonaro

I giudici hanno stabilito che Bolsonaro ha violato le leggi elettorali brasiliane quando, meno di tre mesi prima del voto dello scorso anno, aveva convocato i diplomatici al palazzo presidenziale e rilasciato dichiarazioni infondate secondo cui i sistemi di voto della nazione sarebbero stati probabilmente truccati.

Adesso, quattro dei sette giudici della corte hanno votato contro Bolsonaro. La sentenza dovrebbe essere resa definitiva nelle prossime ore, anche se il futuro dell'ex presidente brasiliano sembra segnato. Almeno per i prossimi otto anni.

La decisione dei giudici

In precedenza già tre giudici, su sette, si erano espressi per la sua condanna, che, come spiegato, ne decreterebbe l'ineleggibilità per otto anni. L'attesa degli osservatori è che il processo si concluda con cinque voti per la condanna e due contro. Tuttavia, un colpo di scena, come la richiesta di un riesame anche di uno solo dei sette magistrati, potrebbe dilatare i tempi di due mesi.

In particolare, le speranze bolsonariste si rivolgono verso Marques, l'unico giudice ad essere stato nominato al Tribunale superiore elettorale proprio dall'ex presidente. Inoltre, fino alla fine del processo, ciascun magistrato (anche quelli che si sono già espressi) può ancora cambiare l'orientamento del suo voto.

L'unico a votare contro la condanna dell'ex capo di Stato, per il momento, è stato il magistrato Raul Araujo, che ha anche scelto di escludere dal fascicolo il documento golpista ritrovato in casa dell'ex ministro bolsonarista, Anderson Torres, usato invece dal relatore, Bendito Goncalves, proprio per accentuare il carattere cospirativo delle iniziative del leader ultraconservatore.

La difesa degli avvocati

Gli avvocati di Bolsonaro hanno sostenuto alla corte elettorale che il suo discorso ai diplomatici era un "atto di governo" volto a sollevare legittime preoccupazioni sulla sicurezza elettorale. "L'incontro con gli ambasciatori: è un crimine?. La politica estera è una prerogativa del presidente", ha dichiarato il diretto interessato ai giornalisti.

Come ha scritto il New York Times, anche se un appello dovesse avere esito positivo, Bolsonaro dovrebbe comunque affrontare altri 15 casi presso il tribunale elettorale, comprese le accuse di aver utilizzato impropriamente fondi pubblici per influenzare il voto e che la sua campagna possa aver condotto disinformazione. Ognuno di questi casi potrebbe anche impedirgli di candidarsi come presidente.

Bolsonaro è inoltre collegato a diverse indagini penali. Una riguarda l'eventualità che possa aver spinto i suoi sostenitori a fare irruzione nelle sale del potere del Brasile l'8 gennaio. Un'altra lo vede coinvolto in un possibile piano per falsificare i suoi registri sui vaccini.

Una condanna in qualsiasi procedimento penale lo renderebbe ineleggibile.

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