Cronaca internazionale

"Quelle caramelle sono drogate": è psicosi fentanyl in Messico

Nelle chat di WhatsApp circolano informazioni relative a casi di intossicazione sempre più numerosi

"Quelle caramelle sono drogate": è psicosi fentanyl in Messico

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L'allarme fentanyl inizia a risuonare con forza anche in Messico, dove alcuni genitori stanno vivendo nell'incubo che prima o poi un'intossicazione possa capitare ai propri figli: la notizia della distribuzione di caramelle contaminate ai bambini in alcuni Stati si sta diffondendo a macchia d'olio e contribuisce a creare una vera e propria psicosi.

La portata del fenomeno è originata e amplificata da quanto accaduto negli Stati Uniti, dove l'oppiaceo sintetico avrebbe già causato numerosi episodi di overdose tra giovanissimi, così tanto da parlare di emergenza sanitaria. La stessa paura si sta ora diffondendo in Messico, a causa di un episodio avvenuto di recente.

L'inquietante allerta

La storia delle caramelle contaminate dal fentanyl è già arrivata a Tamaulipas, ma in realtà ha iniziato a circolare nei gruppi WhatsApp degli stati della Bassa California e di Sonora. Segnalazioni di minori intossicati da caramelle contaminate con fentanyl e metanfetamina, rispettivamente a Sinaloa e Bassa California, hanno portato a circolare la notizia che cioccolatini o caramelle con queste droghe sintetiche vengono venduti anche nelle scuole di Tamaulipas.

Tutto ha avuto origine da un avviso pubblicato da un genitore sul gruppo WhatsApp di una scuola. Nella foto postata dall'uomo è possibile vedere l'immagine di una caramella di una nota marca nazionale che è stata imbustata e quindi etichettata con un'eloquente scritta: "Non consumare. Contaminata". Il tutto accanto a quello che appare in tutto e per tutto come un documento ufficiale ascrivibile alle autorità sanitarie dello Stato della Bassa California.

"Salve, buon pomeriggio, nel mio lavoro forniamo servizi alla Procura dello Stato e ci hanno dato queste informazioni: offrono questa caramella nelle scuole ed è contaminata con fentanyl, nel caso vogliate trasmettere l'informazione a gruppi di genitori", si legge nella pubblicazione che ha cominciato a circolare nei gruppi WhatsApp. La notizia, divenuta virale, si è diffusa in rete, e segnalazioni di casi simili sarebbero arrivate anche dagli Stati messicani di Sinaloa e Tamaulipas.

La psicosi che si è generata ha spinto le autorità a gettare acqua sul fuoco per evitare il panico tra i genitori dei bimbi. La Procura Generale dello Stato di Tamaulipas ha dovuto dichiarare che"non sono registrati casi di caramelle contaminate con fentanyl". "La foto diffusa nei media online corrisponde a un altro caso, quello di un minore intossicato a causa dell'ingestione di una caramella contaminata con metanfetamina", ha affermato il Pubblico Ministero. La smentita è arrivata anche dalle autorità della Bassa California. "La FGE della Bassa California avverte che un presunto allarme emesso da questa istituzione su una caramella contaminata che circola sui social network è falso. Nella pubblicazione, che circola anche nei gruppi WhatsApp, si afferma erroneamente che la Procura ha allertato su una caramella offerta nelle scuole", si legge nella nota. "I cittadini sono invitati a essere consapevoli delle informazioni veritiere rese note sulle reti e sui canali ufficiali, nonché a non condividere pubblicazioni sospette senza conferme per evitare disinformazione".

Il problema, in realtà, è che, a parte la bambina di un anno e sei mesi intossicata da una caramella contenente metanfetamina, ci sono altri casi di malori tra minorenni decisamente sospetti e su cui far luce.

All'inizio di novembre, due bambini sono stati curati presso l'Ospedale Pediatrico di Culiacán, Sinaloa, per avvelenamento da fentanyl: si tratta di Julián, di 1 anno e 7 mesi, che ha perso la vita, e di Damián, di 4 anni, che aveva difficoltà a respirare. Quest'ultimo alla fine si è salvato.

Per quanto concerne il sospetto di avvelenamento, il capo della Segreteria Sanitaria di Sinaloa ha comunque voluto predicare prudenza: "Non c'è alcuna correlazione con i dolci, almeno in questo momento", ha dichiarato Cuitláhuac González Galindo.

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