Cronaca internazionale

Da Copenaghen a Los Angeles senza documenti: il mistero del "fantasma" israelo-russo

Sergey Valdimirovich Ochigava è riuscito a superare i controlli di sicurezza e imbarcarsi senza biglietto nello scalo danese. Durante i controlli di frontiera negli Usa, non è emerso alcun dato sulla sua identità

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Da Copenaghen a Los Angeles senza biglietto, visto o passaporto. La storia di Sergey Vladimorovich Ochigava, 46enne israelo-russo, sembra uscita direttamente da un film e le autorità stanno ancora cercando di capire come l’uomo sia riuscito a superare i controlli e la dogana dell’aeroporto danese, a imbarcarsi su un aereo senza che gli assistenti di volo lo notassero e a mettere piede negli Stati Uniti privo di documenti.

Aeroporto di Copenaghen
Aeroporto di Copenaghen

Al momento l’unica certezza è che l’individuo è stato fermato dall’Fbi con l’accusa di “clandestinità a bordo di un velivolo”, ma la ricostruzione dei fatti è resa difficile dalle versioni contraddittorie che ha fornito. Come riportato dal Corriere della Sera, anche gli investigatori europei sono al lavoro per fare chiarezza su quanto avvenuto e non è stata esclusa la possibilità che Ochigava faccia parte dei servizi segreti, ma che sia stato abbandonato da chi avrebbe dovuto aiutarlo a uscire dallo scalo statunitense.

L’avventura dell’israelo-russo è iniziata lunedì 4 novembre, quando si è imbarcato a Copenaghen sull’Aribus A330 della Scandinavian Airlines (Sas). Gli 007 danesi hanno acquisito i filmati di tutte le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto, per capire come l’uomo sia riuscito a introdursi nel velivolo. Esso, infatti, è rimasto parcheggiato al gate dalle 2.05 di notte fino alle 9 del mattino, quando sono entrati i primi passeggerei del volo Sk931 diretto a Los Angeles. Dopo il decollo dell’Airbus, attorno alle 10.25, Ochigava ha iniziato a comportarsi in modo strano. Come riportato dall’Fbi nel rapporto presentato al tribunale, “la maggior parte del personale di cabina ha notato la sua presenza perché si aggirava per l’aereo e continuava a cambiare posto. Ha chiesto una doppia portata durante ogni servizio pasti e a un certo punto ha cercato di mangiare il cioccolato che apparteneva ai membri dell’equipaggio”.

Rotta volo Sas

Atterrato negli Stati Uniti circa dieci ore e mezza dopo, Ochigava si è diretto assieme agli altri passeggeri ai controlli di frontiera, dove ha dichiarato di aver perso il passaporto in aereo. Il documento non sarà mai trovato, ma mentre erano in corso le ricerche è stato avviato il processo di identificazione dell’uomo. Dal sistema, però, non è emersa alcuna traccia di Sergey Vladimorovich Ochigava, né tra le liste degli arrivi previsti, né tantomeno per quanto riguarda la sua identità. L’uomo era a tutti gli effetti un “fantasma” e non avrebbe dovuto trovarsi a Los Angeles.

Interrogato il 5 novembre dagli agenti dell’Fbi Walling e Alison Meier, l’israelo-russo ha raccontato di avere un dottorato di ricerca in Economia e di aver lavorato in questo ambito “diverso tempo fa” in Russia. Ochigava ha anche affermato di aver dormito per tre giorni e di non capire cosa stesse succedendo. Stando a quanto riportato dalla polizia federale, l’uomo ha dichiarato che “forse ha un biglietto aereo per venire negli Stati Uniti, ma non ne è sicuro” e che “non ricorda come sia salito sull’aereo a Copenhagen o cosa stesse facendo nella capitale danese”. Gli agenti hanno perquisito i suoi bagagli, trovando un documento di identità israeliano e uno russo, e hanno ispezionato il suo telefono. Le ultime foto scattate mostravano lo schermo dell'aeroporto di Copenaghen con l’elenco dei voli in partenza, uno screenshot dell’applicazione “Mappe” in cui si vede un ostello di Kiel, in Germania, e “alcune vie di una città straniera sconosciuta”.

Una serie di elementi sconnessi, dunque, che formano un puzzle ancora poco chiaro per le autorità di Stati Uniti e Danimarca. Chi è quest’uomo? Come ha fatto a superare i controlli e a imbarcarsi? Domande che, per il momento, rimangono senza risposta.

La data del processo di Ochigava è stata fissata per il 26 dicembre e, forse, nell’aula di tribunale si riuscirà a risolvere questa strana spy story.

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