Cronaca internazionale

Filorussi tentano irruzione nella sede del governo. Scontri e arresti in Moldavia

La polizia si è scontrata con centinaia di manifestanti del partito filorusso Sor che hanno tentato di fare irruzione nella sede del governo a Chisinau. Ecco che cosa sta succedendo in Moldavia

Filorussi tentano irruzione nella sede del governo. Scontri e arresti in Moldavia
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Tensione alle stelle in Moldavia, dove la polizia si è scontrata con centinaia di manifestanti del partito filorusso Sor che cercavano di fare irruzione nella sede del governo. I disordini sono avvenuti a Chisinau, capitale del Paese. Diverse persone sono state arrestate e la città è rimasta paralizzata per ore. La situazione sembrerebbe adesso esser tornata sotto controllo ma l'ombra del Cremlino, in lontananza, continua a far paura.

Le proteste in Moldavia

La protesta, con manifestanti arrivati da tutto il Paese, è stata organizzata dal Movimento per il popolo, che riunisce diverse organizzazioni fra cui il partito Sor. Sia il Movimento che il partito sono accusati dal governo nazionale di voler destabilizzare la Moldavia.

In ogni caso, in mattinata migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per chiedere all'esecutivo in carica sussidi per l'elettricità durante la stagione invernale, e che il Paese non si impegni nella guerra in Ucraina.

I dimostranti hanno bloccato le autostrade nei dintorni di Chisinau e il centro della capitale. La protesta sarebbe dovuta iniziare, come da programma, intorno alle 11:30 ora locale con un corteo dall'Accademia delle Scienze al municipio cittadino, dove era previsto un raduno. Sono però avvenuti degli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, e il clima si è presto fatto incandescente.

Scontri e arresti

I presenti hanno chiesto le dimissioni del presidente della Moldavia, Maia Sandu, al grido di "basta con la dittatura". Ad un certo punto sono iniziate le violenze e quindi gli arresti. Il capo del partito Sor, Ilan Sor, ha affermato che la polizia ha tentato di contrastare la "manifestazione pacifica".

L'oligarca è stato sanzionato dal dipartimento di Stato Usa per il suo sostegno agli interessi russi. Le autorità moldave affermano che il 35enne, che è in fuga dalle forze dell'ordine moldave e si nasconde in Israele, collaborerebbe con un gruppo di soci per intensificare deliberatamente le tensioni a Chisinau.

Dopo gli scontri una parte del corteo si è diretta presso il municipio di Chisinau. Qui il governatore della regione di Orhei, Dinu Turcanu, sempre del partito Sor, si è rivolto alla folla chiedendo che il governo aiuti la popolazione di fronte alla crescita dei prezzi dell'energia.

Il pressing di Mosca

A metà febbraio, Sandu ha denunciato un complotto di Mosca per sovvertire l'ordine costituzionale, soffiando sul fuoco della protesta per il caro bollette. Il piano, a detta del presidente moldavo, prevedeva anche sabotaggi, azioni violente e prese di ostaggi, con l'intervento di persone addestrare militarmente provenienti da Russia, Bielorussia, Serbia e Montenegro. In questo contesto, il primo ministro Natalia Gavrilita si è dimessa per passare la guida del governo a Dorin Recean, consigliere per la Difesa di Sandu ed ex ministro dell'Interno.

Ad aggravare ulteriormente la tensione, il ministero della Difesa russo ha affermato che le forze ucraine si starebbero ammassando vicino "al confine con la Transnistria". L'operazione delle forze di Kiev "pone una minaccia significativa alle forze di pace russe dispiegate in Transnistria", ripetono da Mosca.

Dal canto suo, la Moldavia ha negato l'esistenza di una "minaccia diretta" dall'Ucraina alla sua regione separatista filorussa della Transnistria. "Il dipartimento della Difesa sta monitorando tutti gli eventi, le azioni e i cambiamenti in atto nella regione. Affermiamo che attualmente non vi è alcuna minaccia diretta alla sicurezza militare dello Stato", si legge in una nota.

"Le false informazioni diffuse hanno lo scopo di seminare il panico", ha concluso Chisinau.

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