Cronaca internazionale

"Ha usato dei sosia": l'intelligenza artificiale svela il mistero di Putin

Sulla base di analisi effettuate mediante l'impiego dell’intelligenza artificiale alcuni ricercatori giapponesi sostengono che Vladimir Putin utilizzerebbe diverse controfigure

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Vladimir Putin avrebbe più volte utilizzato controfigure in occasione di eventi pubblici o ricorrenze particolari. L’indiscrezione, più volte avanzata dal capo dell'intelligence militare ucraina, il tenente generale Kyrylo Budanov, era stata categoricamente smentita dal Cremlino. Eppure, dal Giappone, arrivano nuove prove a conferma della clamorosa ipotesi. Nello specifico, i ricercatori giapponesi sono giunti alla conclusione che Putin ricorrerebbe ad alcuni sosia sulla base di analisi dettagliate effettuate mediante l'impiego dell’intelligenza artificiale.

I "sosia" di Putin

La ricerca degli esperti nipponici ha preso in esame il riconoscimento facciale potenziato dall’intelligenza artificiale, il confronto vocale e pure l’accurato esame dei movimenti del corpo di Putin, ogni volta che il presidente russo ha presenziato ad un incontro degno di nota. Il risultato grezzo è che esisterebbero "più Putin", ciascuno con la propria voce e le proprie caratteristiche, con differenze impercettibili ad occhio nudo ma individuate dall’IA.

Un servizio andato in onda sulla rete televisiva TBS ha ipotizzato che lo scorso 9 maggio non ci sarebbe stato il vero Putin ad assistere alla parata annuale del Giorno della Vittoria. Il capo del Cremlino apparso a Mosca sarebbe stato un sosia quello che avrebbe ispezionato, circa dieci mesi prima, il ponte di Crimea. Scendendo nei dettagli, e tenendo conto di un sofisticato riconoscimento facciale, quest’ultima versione di Putin corrisponderebbe soltanto per il 53% a quella mostrata nei video delle celebrazioni nella Piazza Rossa della capitale russa. "Gli esperti di riconoscimento facciale nella maggior parte dei casi si riferirebbero a questo episodio come ad una non corrispondenza, il che ci porta a supporre che possa trattarsi di un doppione", ha commentato la tv nipponica.

Il riconoscimento facciale e l’analisi della voce

Sotto la luce dei riflettori è finita anche un'altra apparizione di Putin. Il presidente russo ammirato lo scorso marzo sul fronte di guerra di Mariupol mostrerebbe una somiglianza del 40% nel confronto "facciale" con il Putin visto il 9 maggio. Al contrario, l’intelligenza artificiale avrebbe rilevato una somiglianza di appena il 18% nel riconoscimento facciale tra il capo del Cremlino in azione sul ponte di Crimea e la suddetta figura apparsa a Mariupol.

L’attenta ricerca degli esperti, citata dal Daily Mail, ha inoltre preso in esame analisi vocali presso l'Istituto giapponese di laboratorio di comunicazione audio. Questa analisi biometrica vocale si è concentrata sulla parola "spasibo" - o "grazie" - pronunciata da Putin in diverse occasioni. Il Putin che si è rivolto al Forum dell'Unione economica eurasiatica tenutosi nel maggio 2023 - ritenuto il vero leader – avrebbe presentato una voce diversa da quella uscita dalla sua bocca in altre apparizioni.

Nel caso in cui Putin utilizzasse davvero delle controfigure, è lecito supporre che ciò possa avvenire per due ragioni: neutralizzare al minimo il rischio di un eventuale attentato – pista da non escludere in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina – oppure per motivazioni di salute. Per la cronaca, in merito a questa causa, nelle ultime ore si era diffusa la voce di un presunto infarto capitato al leader russo.

Impossibile confermare o smentire una voce del genere.

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