Cronaca internazionale

"Frutto di 40 anni di politica d'immigrazione". L'affondo di Zemmour sulle proteste in Francia

Per Eric Zemmour le rivolte in Francia sono il frutto di 40 anni di politica d'immigrazione: "In Italia non avete lo stesso problema perché c'è lo ius sanguinis"

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"Abbiamo forgiato per 40 anni un popolo di francesi che odiano la Francia". Le rivolte che hanno travolto il Paese dopo la morte del giovane Nahel sono "il frutto di 40 anni di politica d'immigrazione". E ancora: "Ritengo che sia rimasta solo la polizia a difendere lo Stato e la Francia". Il politico e polemista francese Eric Zemmour ha sparato a zero contro i recenti fatti di cronaca che hanno fatto tremare Emmanuel Macron e gettato Parigi sull’orlo di una guerriglia urbana. Intervistato da vari media, il leader di Reconquete, partito di estrema destra, ha parlato a tutto campo esprimendo, come sempre, pensieri taglienti.

Le parole di Zemmour

Zemmour ha puntato il dito contro l’attuale società francese, formata da ampi strati di popolazione incapace di integrarsi seguendo i canoni della cultura nazionale. "Nel territorio francese c'è ormai una popolazione diversa, che per la maggior parte non riesce ad assimilarsi alla nostra cultura. Hanno un'altra cultura, un'altra religione e hanno un tasso di natalità più elevato. Io propongo che chi è stato arrestato nelle rivolte non diventi francese a 18 anni di età", ha dichiarato a Sky Tg 24.

Per quanto riguarda le numerose ribellioni da poco domate, episodi del genere sarebbero la diretta conseguenza di un’errata politica nazionale d’immigrazione. "Ci sono i francesi e poi ci sono i franco-algerini, i franco-senegalesi, i franco-marocchini e così via. Non dimentichiamo che i franco-algerini fischiarono Zidane perché lui, di origine algerina, giocava con la nazionale francese", ha spiegato.

"Abbiamo reso terzo mondo una parte della Francia. Bisogna prima di tutto interrompere i flussi migratori", ha quindi aggiunto il politico francese, che è poi passato ad esaltare la situazione italiana. "In Italia non avete lo stesso problema, perché in Italia non c'è lo ius soli, ma lo ius sanguinis", ha affermato.

Il problema della Francia

Ospite di Bfmtv, Zemmour è invece tornato sui rimproveri che gli sono stati fatti per aver usato il termine "francocidio" per definire un "delitto commesso contro un francese da uno straniero", in particolare in seguito all'attentato di Annecy.

"Ho notato che quando sviluppo teorie che cercano di inglobare per analizzare ciò che ci sta accadendo, e quando parlo di 'Francocidio', mi viene detto che è un uso improprio di lingua e che si tratta di una generalizzazione frettolosa. Noto però che quando c'è un poliziotto che uccide un giovane teppista, diciamo che è la polizia che uccide. In quel caso non abbiamo paura delle generalizzazioni", ha evidenziato il politico francese.

La ricetta del leader di Reconquete

Sul tema rivolte, ipotizzando che l'ordine sia stato ristabilito, Zemmour ha fatto presente che ora stiamo passando alla tradizionale seconda fase, e cioè quella del "Chi paga?" . Per lui, "spetta ai rivoltosi stessi" farlo "quando sono adulti e hanno soldi" perché "non spetta ai francesi pagarli" . E quando i giovani sono minorenni ha proposto di "togliere gli assegni sociali percepiti dai genitori, per decretare lavori di interesse generale" e di non permettere a questi ragazzi di ottenere la nazionalità francese a 18 anni, se ancora non ce l'hanno.

Per chi è già maggiorenne e ha la doppia nazionalità, Zemmour ha invece proposto di ritirare la cittadinanza francese "dal primo euro di danno, nessuna differenza a seconda dell'importo". Il leader di estrema destra ha infine ricordato che aveva proposto nel suo programma di privare della cittadinanza francese coloro che erano "delinquenti, criminali, disoccupati da più di 6 mesi.

Ritengo che non abbiano nulla da fare in Francia, che siano molto costosi", ha tagliato corto lo stesso Zemmour.

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