Cronaca internazionale

Massicci scontri tra polizia e manifestanti: cosa succede in Russia dopo l'arresto di un attivista

Violenti scontri tra manifestanti e polizia sono scoppiati in Russia dopo che un tribunale della Baschiria ha condannato l'attivista Fayil Alsynov a quattro anni di carcere

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In Russia la condanna dell’attivista Fayil Alsynov da parte di un tribunale della regione della Baschiria ha fatto esplodere quelle che i media indipendenti russi hanno definito "le più massicce proteste nel Paese dall'inizio della guerra all'Ucraina". Violenti scontri sono scoppiati tra la polizia e i numerosi manifestanti sostenitori di Alsynov radunatisi nella città di Baymak. Le tensioni, che avrebbero spinto migliaia di persone a scendere in piazza e già causato diversi feriti, starebbero andando avanti da diversi giorni.

La condanna dell’attivista

La situazione è precipitata quando un tribunale ha condannato Alsynov, un attivista ambientalista locale, a quattro anni di carcere per incitamento all'odio etnico contro i lavoratori immigrati durante un discorso tenuto lo scorso anno. L’uomo, che si batte contro l'estrazione dell'oro nella regione degli Urali e sostiene la protezione della lingua baschira, è stato giudicato colpevole dei suddetti reati nella città di Baymak.

Nello specifico, il governatore Radij Khabirov lo ha accusato di aver insultato i cittadini dell'Asia centrale e del Caucaso in un discorso in lingua baschira che, secondo Alsynov, è stato tradotto male. L'attivista aveva anche criticato pubblicamente l'offensiva su larga scala di Mosca in Ucraina.

Il verdetto è arrivato dopo che a Baymak, nei giorni scorsi, erano scoppiate le proteste in difesa dell'attivista nonostante le temperature gelide, intorno ai -20 gradi. In un discorso contro l'estrazione dell'oro in un consiglio di villaggio l'anno scorso, Alsynov aveva usato due parole in baschiro che sono state tradotte in russo come "gente nera". La corte ha affermato che il suo discorso aveva lo scopo di "incitare all'odio e umiliare la dignità di un gruppo di persone sulla base della razza, nazionalità, lingua, origine". Alsynov si è difeso spiegando che si riferiva ai poveri.

Proteste in Russia

In seguito alla sentenza, ha scritto la Bbc, alcuni manifestanti hanno gridato il loro sostegno ad Alsynov, e ci sono notizie secondo cui alcuni avrebbero tentato di bloccare l'ingresso del tribunale. La polizia antisommossa è stata costretta a sparare gas lacrimogeni, mentre i dimostranti hanno riempito gli agenti con palle di neve improvvisate sul momento.

Anche nelle ultime ore migliaia di persone hanno organizzato una protesta davanti al tribunale chiedendo "libertà" per l'attivista e le dimissioni del governatore Khabirov. Prima del verdetto, la polizia ha bloccato le strade, secondo quanto riportato dal sito di opposizione Meduza. Testimoni oculari hanno affermato che anche Internet era stato rallentato.

Dopo l'annuncio della sentenza sono iniziati gli arresti anche se per ora non se ne conosce il numero esatto. La polizia antisommossa ha picchiato i manifestanti con manganelli; in risposta la folla ha lanciato palle di neve, guanti e cappelli. Il canale Telegram Sota ha riferito dell'uso di gas lacrimogeni da parte degli agenti contro i manifestanti.

Secondo i media locali, Alsynov è stato multato l'anno scorso per aver criticato la mobilitazione ordinata dal Cremlino per la guerra in Ucraina, definendola un "genocidio del popolo baschiro" in un post sui social media e dicendo che l'offensiva di Mosca "non è la nostra guerra".

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