Cronaca internazionale

Il mondo mobilitato per il Titan: "Meno di 30 ore per salvarli"

Il mezzo a 3.800 metri di profondità, finora ispezionati 13mila chilometri di mare. L’ipotesi di un black-out

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È sempre più stretta la finestra temporale per tentare di salvare le cinque persone a bordo del sommergibile disperso nel Nord Atlantico durante la spedizione verso le tracce del relitto del Titanic, a 3.800 metri di profondità al largo delle coste canadesi. La Guardia Costiera americana e la Royal Canadian Air Force hanno dispiegato aerei e navi per trovare il Titan, che ha iniziato la sua discesa verso gli abissi domenica mattina e meno di due ore dopo ha perso i contatti con la Polar Prince, la nave supporto che lo aveva portato nell’area, per cause ancora non chiarite. Da oggi rimangono solo «circa 30 ore» di ossigeno per i passeggeri, ma gli sforzi di ricerca «non hanno prodotto alcun risultato». I team di soccorso navigano in acque mosse e condizioni di scarsa visibilità, e lo sforzo si fa di ora in ora più affannoso. «È una sfida condurre una ricerca in quella zona remota, ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di poter localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo», ha spiegato ai media il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera Usa.

Il primo difficile passo necessario è quello di localizzare il batiscafo, ha precisato, ma anche laddove fosse individuato in tempi relativamente brevi, recuperarlo non sarà facile. Mauger ha detto che a ieri sono stati ispezionati circa 13 mila metri quadrati di mare, e adesso le ricerche si stanno svolgendo anche sott’acqua: «Una nave commerciale ora sul posto ha veicoli telecomandati che ci daranno la possibilità di cercare sott’acqua». Anche un aereo canadese P-3 ha sganciato boe sonore nella zona in cui è affondato il Titanic (a circa 600 chilometri dalle coste di Terranova) nel tentativo di registrare eventuali suoni prodotti dal piccolo sommergibile lungo circa 6,50 metri. E pure Parigi partecipa alle ricerche: l’istituto oceanografico francese Ifremer ha dirottato la sua nave Atalante, dotata di un robot sottomarino, verso la zona in cui potrebbe trovarsi il Titan, come ha annunciato il segretario di Stato francese incaricato del Mare.

La nave dovrebbe arrivare oggi verso le 20 ora italiana nella zona dove degli operatori di Tolone faranno immergere il robot. Il sommergibile è gestito da OceanGate Expeditions, la società che fornisce tour del relitto del Titanic dal 2021 per un prezzo fino a 250.000 dollari a persona come parte di un settore di viaggi ad alto rischio che è in forte espansione. OceanGate ha descritto l’avventura sul suo sito web come «un’esperienza emozionante e unica». I passeggeri erano infatti diretti al luogo in cui il Titanic si è inabissato nel 1912 dopo aver colpito un iceberg mentre navigava verso New York dalla Gran Bretagna durante il suo viaggio inaugurale, causando circa 1.500 vittime.

Il docente di ingegneria navale all’University College di Londra, Alistair Greig, ha elaborato due possibili teorie basate sulle immagini del sommergibile pubblicate dalla stampa: la prima è che se il Titan avesse avuto un problema elettrico o di comunicazione, avrebbe potuto essere portato in superficie, galleggiando «in attesa di essere trovato». «Un altro scenario - ha aggiunto - è che lo scafo sia stato danneggiato.Quindi la prognosi non è buona. E pochissime navi possono andare alla profondità in cui potrebbe essere affondato». Nel frattempo è emerso che il Titan ha avuto problemi alle sue apparecchiature di comunicazione durante una missione l’anno scorso.

In particolare, in un reportage della Cbs era emerso che il sommergibile ha avuto un blackout di oltre due ore interrompendo i contatti con la superficie, e di fatto perdendosi negli abissi poiché a bordo non c’è il Gps e quindi il Titan si basa sui messaggi che riceve dalla nave madre per seguire la sua rotta.

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