Cronaca internazionale

"Non è il mio re". Il corteo più grande di sempre: cosa può succedere all’incoronazione

Per il giorno dell’incoronazione di Carlo III il leader di "Republic", Graham Smith, promette di organizzare una clamorosa azione di protesta, "la più grande" nella storia del gruppo antimonarchico

"Non è il mio re". Il corteo più grande di sempre: cosa può succedere all’incoronazione
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Gli attivisti antimonarchici del gruppo "Republic" non demordono. Il loro obiettivo è destabilizzare la Corona e quale migliore occasione dell’incoronazione di re Carlo III per mostrare "i muscoli"? Secondo il leader del movimento, Graham Smith, ci sarebbero 1350 persone pronte a protestare contro Sua Maestà il prossimo 6 maggio e a dar vita "alla più grande azione di protesta" dei 50 anni di storia del gruppo.

Una protesta in giallo

Attivisti agguerriti nelle loro T-shirts gialle, con cartelli che inneggiano all’abolizione della monarchia, preannunciano di dar vita a una storica protesta per il giorno dell’incoronazione di Carlo III. "Un imperdibile mare di giallo"; riporta l’Express, fatto di cori che scandiscono all’unisono "not my King", "non il mio re", proprio al passaggio della carrozza reale, nel centro di Londra. Questo sarebbe il piano teorico d’opposizione dei membri di "Republic". Tutt’altra faccenda è metterlo in pratica nonostante le imponenti misure di sicurezza che hanno lo scopo di proteggere non solo la royal family britannica, ma tutti i leader e le teste coronate che accorreranno all’Abbazia di Westminster per assistere all’evento.

Gli antimonarchici, però, sembrano affatto intimiditi. Sul sito web di Republic possiamo leggere: "Sabato 6 maggio gli occhi del mondo saranno sull’incoronazione. Questo è il momento di rendere la nostra contestazione chiara, visibile, impossibile da ignorare". La manifestazione dovrebbe svolgersi principalmente su Trafalgar Square, proprio una delle tappe del corteo reale, ma non è escluso che alcuni gruppi più piccoli di attivisti vengano inviati in altri punti nevralgici della capitale inglese.

Graham Smith ha puntualizzato: "Vogliamo assicurarci di avere più persone possibile al momento del passaggio di Carlo che ipotizziamo avverrà tra le 10 e le 10:30…È questione di distinguersi dichiarando con fierezza che c’è un movimento repubblicano e non siamo una nazione monarchica. Abbiamo megafoni e un amplificatore con un microfono...".

Contro la monarchia

Le donazioni al movimento "Republic", ha dichiarato Smith, sarebbero aumentate subito dopo la morte della regina Elisabetta, lo scorso settembre. In un solo mese il gruppo avrebbe ricevuto 70mila sterline. Nel 2020 gli introiti sarebbero stati di 106mila sterline, nel 2022 286mila. Un notevole incremento. Il leader del movimento ha anche sottolineato che lo scopo di “Republic” non sarebbe quello di dar vita a uno scontro con i sostenitori della monarchia. Anzi, Scotland Yard sarebbe stata avvisata dell’organizzazione della manifestazione.

Gli attivisti, infatti, non avrebbero alcuna paura di essere arrestati. Graham Smith ha spiegato: "Siamo stati molto chiari con la polizia riguardo ai nostri piani. Abbiamo incontrato [gli agenti] due volte e abbiamo garanzie sul modo in cui intendono sorvegliare l’evento e i limiti dei loro poteri. Puntiamo a un’atmosfera di festa. Alcune persone sono infastidite e si arrabbiano, ma la maggior parte accetta il fatto che alla gente sia permesso protestare. Abbiamo anche la polizia intorno qualora ci fosse qualunque problema".

Pare di capire che gli antimonarchici avrebbero promesso una contestazione pacifica, ma in casi simili la prudenza non è mai troppa, poiché basta poco per infiammare gli animi. Tra l’altro l’Express sostiene che durante il weekend di festeggiamenti per l’incoronazione potrebbero esserci anche le proteste di gruppi ecologisti come “Extinction Rebellion”, che dovrebbero riunirsi a Parliament Square. Il sito web di questo gruppo dichiara che potrebbero partecipare fino a 28mila manifestanti.

"Carlo è diverso"

Non è un caso che le proteste siano aumentate e si siano esacerbate con l’ascesa al trono di Carlo III. A questo proposito Graham Smith ha affermato: "Le altre persone di certo rispettavano… la regina Elisabetta godeva di rispetto e ciò dissuadeva le persone dal criticarla direttamente. Siamo consapevoli che provocarla non avrebbe funzionato. Ma tutto è cambiato, è una monarchia diversa" e "[Carlo] dovrebbe essere trattato come un politico" perché "è una persona diversa. Ha ereditato il trono e la successione è un problema…". Ragionamento, quest’ultimo, piuttosto contraddittorio. Bisognerebbe ricordare, infatti, che anche la regina Elisabetta ha ereditato il trono e, in linea generale, tutti i sovrani prima di lei.

Tant’è che "Republic" protestò anche durante il Giubileo di Diamante della sovrana, nel 2012.

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