Cronaca internazionale

"Decisi i tempi dell'attacco": così Netanyahu prepara Israele all'offensiva su Gaza

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha spiegato che Israele si sta preparando per l'invasione di terra a Gaza

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"Ci stiamo preparando per un'invasione di terra a Gaza. Non posso dare al momento ulteriori dettagli, il tempismo sarà deciso in base al consenso". In un discorso alla nazione, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l'imminente attacco di Tel Aviv contro Hamas all'interno della Striscia di Gaza, dove ci sono ancora circa 200 ostaggi nelle mani dei terroristi. "Stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa", ha spiegato Netanyahu parlando direttamente dal ministero della Difesa di Tel Aviv dopo una riunione del Gabinetto di guerra.

L'annuncio di Netanyahu

Il cuore del messaggio di Netanyahu è chiaro: un'incursione di terra da parte di Israele a Gaza è imminente. "Siamo al culmine di una lotta per la nostra esistenza", ha detto, spiegando che gli uomini di Hamas "sono morti che camminano". "Hamas è l'Isis e l'Isis è Hamas", ha quindi tuonato, invitando nuovamente i civili a dirigersi verso il sud della Striscia.

Gli obiettivi di Israele

"Ci prepariamo all'ingresso a Gaza, non dirò come e quando. Ci sono considerazioni che non sono note al grande pubblico. Ed è così che deve essere. Questo è il modo in cui proteggiamo le vite dei nostri soldati. La data dell'ingresso nella Striscia sarà decisa dal Gabinetto di guerra", ha ribadito il leader isrealiano che, insieme al ministro della Difesa, a Benny Gantz, ai capi di stato maggiore e delle agenzie di sicurezza ha specificato di star lavorando "per ottenere gli obiettivi della guerra fino alla vittoria, senza considerazioni politiche". Per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere, Tel Aviv ne ha due: eliminare Hamas e liberare gli ostaggi. "Tutti quelli che hanno partecipato all'attacco del 7 ottobre sono passabili di morte", ha poi chiarito il premier.

Il "mea culpa" del premier

In merito ai fatti dello scorso 7 ottobre, Netanyahu non ha risparmiato un'autocritica personale. "Il 7 ottobre è stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti dovranno dare spiegazioni per quell'attacco, a cominciare da me", ha dichiarato in quella che è sembrata una prima ammissione di responsabilità. "Ma - ha continuato - solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese in guerra fino alla vittoria".

Distruggere Hamas

Netanyahu ha ribadito che "ci sarà un intervento di terra a Gaza" e che "si lavora contro il tempo" nei preparativi per distruggere il gruppo islamista palestinese Hamas. "Siamo in guerra per la nostra sovranità, per la nostra esistenza e ci siamo prefissati due obiettivi fondamentali: sradicare le capacità militari e governative di Hamas e fare tutto il possibile per riportare a casa" gli ostaggi detenuti dal gruppo islamista palestinese, ha tuonato il premier israeliano.

"Faremo pagare il prezzo pieno a quegli assassini, agli autori di quelle atrocità e ad Hamas-Daesh", ha promesso nello stesso Netanyahu.

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