Cronaca internazionale

C'è un galeone che "nasconde" 17 miliardi di dollari in fondo al mare

Dopo oltre 300 anni potrebbero tornare alla luce i tesori a bordo del galeone San José affondato nel Mar dei Caraibi nel 1708: qual è il valore complessivo e la disputa legale (durata anni) per il bottino

Fonte: Rov Subacquei - Facebook
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C'è un galeone che "nasconde" 17 miliardi di dollari in fondo al mare

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Non si tratta di un semplice relitto in fondo al mare che racconta la storia di quanto accaduto nel Settecento ma è considerato da tutti come il "Santo Graal" delle navi affondate: si tratta del San José, il galeone spagnolo che si inabissò al largo delle coste della Colombia nel 1708 portando con sé il tesoro più grande che possa trovarsi in fondo al mare e stimato in circa 17 miliardi di dollari. Dopo anni di controversie legali, nel prossimo mese di aprile potrebbero avere inizio le prime operazioni di recupero.

L'oro negli abissi

La scoperta non è avvenuta di recente ma risale al 2015 quando grazie a rivelazioni satellite fu trovato il relitto al laro della nazione che si affaccia sul Mar dei Caraibi. Anche se rimane un segreto l'esatta posizone del galeone, continua la battaglia legale tra Colombia, Spagna, gruppi indigeni della Bolivia e una società di salvataggio americana che hanno rivendicato il relitto e l'oro, l'argento e gli smeraldi contenuti a bordo. Si stima che ci siano addirittura 344 tonnellate tra monete d'oro e argento e oltre cento scatole che contengono smeraldi di provenienza peruviana e diretti in Spagna: all'epoca una parte di quella fortuna serviva per finanziare la Guerra di Successione spagnola contro gli inglesi. Nel 2011 un tribunale degli Stati Uniti ha messo la parola fine alla diatriba stabilendo che il galeone, affondato in acque colombiane, appartiene alla nazione sudamericana.

L'affondamento

Il galeone San José era considerato un must per l'epoca: lungo 40 metri, era in grado di avere a bordo oltre 70 cannoni e mezzo migliaio di uomini dell'equipaggio oltre a tutto il tesoro in grado di trasportare. Per fare in modo che, in questi anni, qualche furbetto non pensasse bene di rubare il prezioso contenuto, la Colombia ha taciuto con un segreto di stato il luogo esatto dove giace il relitto del galeone. Alcuni storici ritengono che il relitto potrebbe aiutare a rivelare importanti nuove informazioni sull’impero spagnolo all'apice del suo potere e sulle storie condivise e sovrapposte di Europa e America Latina.

Le operazioni di recupero

"C’è una visione persistente del galeone come un tesoro. Vogliamo voltare pagina", ha dichiarato al The Guardian Alhena Caicedo, direttrice dell’Istituto colombiano di antropologia e storia. "Non stiamo pensando al tesoro. Stiamo pensando a come accedere alle informazioni storiche e archeologiche del sito", aggiunge. La squadra di Caicedo è intenzionata a recuperare il relitto e metterlo in esposizione dentro un museo costruito su misura dove i visitatori potranno esplorare "tutti i segreti del fondo dell'oceano", ha detto. Non sarà facile, in ogni caso, tirare un galeone così grande dal fondo del mare: la storia insegna che soltanto pochissime navi come la San José sono state recuperate e, fino a questo momento, nessuna è mai stata salvata dalle calde acque tropicali. "Si tratta di una sfida enorme e non è un progetto che ha molti precedenti. In un certo senso, siamo pionieri", ha sottolineato la Caicedo.

Il precedente

Qualora riuscisse l'impresa di recupero tornerebbe alla memoria il Mary Rose, la nave ammiraglia della flotta di Enrico VIII affondata nel 1545 quando battagliava contro i francesi al largo della costa di Portsmouth, Inghilterra. Fu tirato fuori dagli abissi nel 1981 con una tecnologia sicuramente meno progredita rispetto a quelle disponibili attualmente grazie al lavoro di centinaia tra sommozzatori e volontari. Il valore complessivo

Quel relitto del XVI secolo fu esplorato da centinaia di sommozzatori, molti dei quali volontari, per un decennio prima di essere recuperato con cura nel 1981.

La parte dello scavo della nave, come spiega il quotidiano inglese, si trova adesso esposta in un museo da 35 milioni di sterline (circa 45 milioni di dollari).

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