Cronaca internazionale

"Ora è negli Emirati": il giallo del manager italiano fermato a Mosca

Il 62enne ha lasciato la Russia di sua iniziativa, informando le autorità italiane a cose fatte. Come reso noto dalla stampa locale, era stato arrestato per presunto possesso di droga

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Si tinge di giallo il caso di Giovanni Di Massa, il manager italiano fermato a Mosca lo scorso sabato, nelle ore dell'ammutinamento firmato dal capo dei Wagner Yevgeny Prigozhin. Fermato per sospetto possesso di droga e posto in stato di libertà vigilata, l'ingegnere della compagnia energetica Iss International ha lasciato la Russia di sua iniziativa, informando le autorità italiane a cose fatte. Il sessantaduenne è rientrato negli Emirati, per la precisione ad Abu Dhabi, sua sede di lavoro.

La Farnesina si è subito attivata per monitorare la situazione insieme al consolato generale a Mosca. "Stiamo seguendo attentamente la vicenda, vediamo quel che accade", le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Come reso noto dal sito Baza, Giovanni Di Massa sarebbe stato fermato dalla polizia stradale a Mosca mentre era alla guida di un'auto aziendale in piena notte. Durante la perquisizione, gli agenti avrebbero trovto una bustina di polvere bianca, che le analisi hanno confermato essere mefedrone, sostanza psicoattiva che appartiene al gruppo dei catinoni.

"Era in vacanza, non sapevamo dove fosse", il primo commento della sua compagnia, la Iss International Spa, attiva dal 2004 nel mercato dell'energia e dell'oil&gas. Di Massa ricopre il ruolo di country manager per "coordinare le iniziative di sviluppo del business e l'esecuzione dei progetti in Medio Oriente". La notizia del fermo ha scatenato stupore e incredulità, così il presidente e amministratore delegato Giuseppe Bellantoni: "È sempre apparso come persona ligia, attenta e gran lavoratore". La società ha aggiunto: "La società fa fatica a raccogliere questa notizia che riceve con grande stupore e meraviglia. È sempre apparso come una persona pacata, seria per bene, un grande lavoratore. Si fa fatica a pensare che il collega possa essere interessato da queste dinamiche". Ma restano alcuni dettagli da chiarire, a partire dalla decisione dell'ingegnere di lasciare Mosca: non è chiaro se le autorità russe gli avessero specificato che non poteva andarsene in attesa del processo.

Di Massa ha regolarmente i suoi documenti e ha potuto muoversi da Mosca ad Abu Dhabi in grande tranquillità: regolare check-in e volo verso gli Emirati per riprendere servizio nella giornata di martedì. Da verificare anche il presunto possesso di sostanze stupefacenti: non risultano precedenti per droga e persone vicine al manager hanno subito affermato di non credere alle notizie sul possesso di mefedrone.

"È una persona per bene", la certezza di amici e parenti della sua Sulmona.

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