Cronaca internazionale

Niger, palazzo presidenziale circondato dai militari: "Tentativo di colpo di Stato"

Militari hanno circondato il palazzo presidenziale a Niamey, capitale dell'importante Stato africano: il presidente Bazoum sarebbe ancora all'interno dell'edificio

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Il Sahel è una regione tanto importante quanto instabile. Dopo i due golpe negli ultime tre anni in Mali e dopo i colpi di Stato in Burkina Faso e in Ciad, adesso momenti di estrema tensione stanno coinvolgendo il Niger. A Niamey questa mattina un gruppo di soldati della guardia presidenziale ha circondato la sede della presidenza. Al suo interno si troverebbe ancora, secondo le ultime informazioni trapelate dai media locali, il presidente Mohamed Bazoum. Quest'ultimo sarebbe stato arrestato dalle stesse guardie, le quali però hanno ricevuto un ultimatum sia dal governo che dall'esercito.

Tensione dalle prime ore del mattino

Molti testimoni sui social riferiscono di non aver udito alcuno sparo e che tra le strade di Niamey la situazione è tranquilla. Probabilmente l'azione golpista è nata direttamente all'interno del palazzo presidenziale. In particolare, così come riferito da una fonte militare regionale a Jeune Afrique, un gruppo della guardia presidenziale ha preso possesso dell'edificio nelle prime ore del mattino e ha trattenuto all'interno del suo ufficio il capo dello Stato.

Successivamente, intorno alle 8:30, sarebbe iniziato un dialogo tra i rivoltosi e lo stesso presidente Bazoum. Quest'ultimo è in carica dal marzo del 2021, quando è stato eletto al posto dell'uscente (e fedelissimo) Mahamadou Issoufou. Sempre secondo le fonti militari regionali, l'azione golpista è nata dopo le voci di una possibile destituzione del capo della guardia presidenziale, Omar Tchiani. Non a caso, sarebbe proprio lui il principale artefice del tentativo di colpo di Stato.

Al momento è difficile comprendere in che modo si evolverà la situazione, anche perché non è noto quanti membri della guardia presidenziale stiano partecipando al tentativo di golpe. Non ci sono scontri in corso e le tensioni sarebbero circoscritte unicamente all'area del palazzo presidenziale, situata nel centro di Niamey. Circostanza quest'ultima confermata anche dalla Farnesina."Tensioni nella zona del Palazzo presidenziale a Niamey - si legge in un tweet del nostro ministero degli Esteri - Al momento non si registrano disordini. La Farnesina monitora evoluzione situazione politica e di sicurezza nel Paese. Invitiamo i connazionali alla cautela".

Esercito pronto a intervenire contro i golpisti

Dal palazzo presidenziale è uscita una nota ufficiale soltanto poco dopo le 13:00. Le fonti della presidenza hanno confermato che il capo dello Stato Mohamed Bazoum è al suo interno e sta bene. Anche la sua famiglia sarebbe al sicuro e non correrebbe alcun rischio. Nella nota però, non è stato fatto cenno a possibili trattative con i golpisti. Al contrario, si è parlato di un intervento dell'esercito e della guardia nazionale qualora i membri della guardia presidenziale coinvolti nell'azione non liberino il palazzo presidenziale.

"Questo mercoledì mattina presto - si legge nella nota diffusa anche su Twitter - elementi della Guardia presidenziale si sono impegnati in un movimento anti-repubblicano e hanno cercato invano di ottenere il sostegno delle Forze armate nazionali e della Guardia nazionale. Il presidente della Repubblica e la sua famiglia stanno bene. L’Esercito e la Guardia nazionale sono pronti ad attaccare gli elementi della Guardia presidenziali coinvolti in questo vano tentativo se non torneranno a più miti consigli". L'esercito quindi sarebbe schierato al fianco del presidente e del governo. Elemento che, se confermato, potrebbe risultare decisivo nelle prossime ore.

Perché il Niger è strategico

Le notizie da Niamey vengono seguite da molte cancellerie internazionali. Il Niger è uno degli Stati ritenuti più strategici all'interno del continente africano. Il Paese fa infatti parte del cosiddetto G5 del Sahel, l'organizzazione che riunisce i più importanti governi della regione immediatamente a sud del Sahara e considerata fondamentale per gli equilibri africani. Non a caso, all'interno del territorio nigerino sono prsenti diversi contingenti internazionali. Qui sono stanziati soldati Usa, oltre che soldati francesi, tedeschi e canadesi. Presente anche una base con un contingente italiano, con i nostri militari impegnati in operazioni di supporto e addestramento dell'esercito locale.

Un così elevato supporto a Niamey è spiegabile con il ruolo del Paese nella lotta all'estremismo islamico, qui sempre più radicato al pari di quanto sta avvenendo nel resto del Sahel, e nella lotta ai traffici illeciti internazionali.

A partire da quello di esseri umani: il Niger infatti è il Paese di transito per molti migranti che poi cadono nelle grinfie delle organizzazioni criminali una volta giunti nella confinante Libia.

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