Cronaca internazionale

Violenta bimba di 13 mesi e dà la colpa al cane: l'orrore di un ventottenne

Negli Stati Uniti un ex-militare di 28 anni è stato arrestato con l'accusa di aver violentato una bambina di 13 mesi, alla quale stava facendo il bagno

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Avrebbe abusato sessualmente di una bambina di poco più di un anno. E per difendersi dalle accuse, all'inizio ha dato la colpa al cane per i lividi riportati dalla piccola. Protagonista di questa brutta storia che arriva dagli Stati Uniti (da York, per la precisione) è un uomo di 28 anni, Steven Kyle Cugini, finito in manette con l'accusa di stupro e aggressione aggravata. Stando a quel che riporta la versione online del quotidiano online Daily Mail, a far emergere l'episodio sono state le indagini condotte dalla polizia della Pennsylvania, a seguito della denuncia dei medici che lo scorso lunedì avevano riscontrato sulla bimba la frattura della tibia e del perone della gamba sinistra (oltre ad una serie di ferite che sarebbero state causate dagli abusi). Cugini, ex-militare, avrebbe inizialmente attribuito le lesioni della piccola di 13 mesi prima ad un'aggressione da parte del cane della madre della giovanissima, poi ad una dermatite da pannolino.

La mamma della vittima inizialmente gli avrebbe creduto, ma da alcuni messaggi inviati tramite il suo smartphone emerge che lei stessa si sarebbe accorta che qualcosa di grave e anomalo doveva essere accaduto e ne avesse chiesto conto all'uomo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna aveva accordato a Cugini il permesso di fare il bagno alla piccola mentre lei preparava la cena e quest'ultimo, dopo essere entrato in bagno, avrebbe chiuso la porta a chiave. Ad insospettirla la mamma sarebbero state le urla della bambina, che ad un certo punto si sarebbe messa a piangere. A quel punto, la madre della bimba si sarebbe diretta verso la stanza in questione, bussando con forza alla porta e chiedendo all'uomo di aprire. Quest'ultimo avrebbe impiegato circa dieci secondi per rispondere e, secondo quanto riferito, la maglietta che indossava era bagnata. La vittima è stata poi soccorsa e condotta in ospedale, dove il personale sanitario ha notato le lesioni attribuibili ad uno stupro.

Sul caso è dunque intervenuta l'unità investigativa criminale Lykens della polizia di stato della Pennsylvania: gli agenti hanno subito provveduto ad interrogare Cugini, con quest'ultimo che avrebbe in un primo momento negato ogni accusa, addossando la colpa all'animale domestico. Nel corso dell'interrogatorio sarebbero tuttavia emerse delle incongruenze nella sua versione dei fatti. E alla fine dell'interrogatorio l'uomo sarebbe crollato: avrebbe ammesso le proprie responsabilità. A seguito di ciò, l'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Dauphin ha approvato le accuse e per Cugini si sono spalancate le porte del carcere.

In attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero arrivare a breve.

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