Cronaca giudiziaria

Omicidio Matteuzzi, a processo i 4 haters che infangarono la memoria di Alessandra

Gli imputati sono accusati di aver offeso sui social media la memoria della donna uccisa uccisa il 23 agosto 2022 sotto casa a Bologna dall'ex fidanzato 27enne Giovanni Padovani

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Dovranno comparire davanti ai giudici i primi quattro haters che hanno infangato la memoria di Alessandra Matteuzzi, la donna di 56 anni uccisa il 23 agosto 2022 sotto casa a Bologna dall'ex fidanzato 27enne Giovanni Padovani. La procura della Repubblica del capoluogo felsineo, in seguito alla denuncia dei familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, ha citato in giudizio quattro imputati con l’accusa diffamazione aggravata. La prima udienza è fissata per il 25 gennaio.

Gli haters

Tra gli indagati c’è anche Donatello Alberti, difeso dall'avvocato Gisella Rossi, all’epoca dei fatti direttore della Croce Bianca di Ferrara, che nelle ore successive all'assassinio scrisse sui social: "Comunque anche lei come andava conciata, ovvio che il ragazzo era geloso", suscitando forti polemiche e poi finendo sospeso dall'associazione. L’inchiesta, in ogni caso, è solo all’inizio. I quattro imputati sono stati i primi a essere identificati, ma le indagini del pubblico ministero Bruno Fedeli e della polizia postale proseguono, sulla base delle segnalazioni degli avvocati dei familiari di Alessandra.

Il processo

Attualmente, in Corte d’Assise, presieduto dal giudice Domenico Pasquariello, è in corso il processo per Padovani, accusato di omicidio aggravato ed è stata di recente disposta una perizia psichiatrica sulla sua capacità di stare in giudizio e di intendere e di volere al momento dell’omicidio. I giudici hanno nominato un collegio composto da uno psichiatra, Pietro Pietrini e un testista, Giuseppe Sartori. La procura non si era opposta e neppure gli avvocati di parte civile, Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi, pur rilevando che a loro avviso non ci sono dubbi sulla capacità dell'imputato.

La prima udienza

Ad inizio mese l’imputato non si è presentato alla prima udienza in tribunale inviando una nota dal carcere in cui ha spiegato che rinuncia a comparire. Era presente, invece, in fascia tricolore, il vicesindaco Emily Clancy, dal momento che il Comune di Bologna ha chiesto di costituirsi parte civile. Oltre ai familiari di Matteuzzi, hanno chiesto di essere parti civili anche alcune associazioni contro la violenza alle donne. Per la procura erano presenti il procuratore aggiunto Lucia Russo e il pubblico ministero Francesca Rago.

All'imputato sono contestate quattro aggravanti: premeditazione, futili motivi, stalking e legame affettivo.

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