Cronaca locale

Brutta avventura al mare: perquisiti sotto l’ombrellone (vietato portare alimenti)

La denuncia arriva da un cittadino che nei giorni scorsi si era recato al mare con la famiglia. Nel suo racconto l’uomo spiega di aver subito una perquisizione

Brutta avventura al mare: perquisiti sotto l’ombrellone (vietato portare alimenti)

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L’estate è arrivata e con essa la voglia di trascorre qualche giornata di assoluto relax, magari al mare. Anche in questo caso, però, bisogna tener conto del portafoglio. Perché hanno dei costi anche poche ore dedicate a un tuffo in acqua e alla tintarella. Ma a volte quel desiderio di ristoro lontano dal caldo e dalla routine quotidiana diventa necessità per ridurre ansia e stress. Spesso si va alla ricerca degli stabilimenti balneari più convenienti, magari rinunciando a qualche comodità. Un modo semplice per ridurre i costi di una giornata al amare consiste nel portare con sé qualcosa da mettere sotto i denti a ora di pranzo.

Ma si possono introdurre borse frigo in spiaggia? Secondo quanto sancito dal Codice Civile, i gestori dei lidi non potrebbero vietare agli ospiti di portare da casa cibo e bevande. Ma a volte ci sarebbero ostacoli. Come sarebbe capitato a un cittadino che ha segnalato al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, una sua disavventura avenuta nei giorni scorsi. "Per entrare in un complesso balneare, io e la mia famiglia siamo stati perquisiti. Non è possibile più portare cibi e bevande negli stabilimenti balneari, è accaduto proprio a me in Campania".

L’uomo ha raccontato di essere andato in un lido, di cui non ha fatto il nome, dove ha pagato "50 euro per un ombrellone con una sedia e 10 euro di parcheggio". All’ora di pranzo ecco la spiacevole sorpresa. "Abbiamo sfoggiato il nostro umile panino con la bresaola. È arrivato l’addetto e ci ha detto che il panino sotto l’ombrellone non potevamo mangiarlo... Ma perché non affiggi qualcosa all’ingresso e magari io potrei decidere anche di non entrare? Invece no. Fai pagare 50 euro e 10 euro di parcheggio e una volta che siamo sotto all’ombrellone vieni con l’inganno a dircelo".

Il cittadino ha prima rimarcato che tale divieto dovrebbe essere reso noto all’ingresso dello stabilimento e poi ha rilanciato con parole dure: "Cialtroni per quanto mi riguarda perché ad una famiglia umile quanto viene a costare una giornata? Se già ti ho dato 60 euro poi ce ne vogliono altri 60/70 per mangiare perché dobbiamo usufruire comunque dei vostri servizi". "Ci viene a costare 120/130 euro al giorno - ha concluso - ed è normale che un operaio non può andare più nemmeno in spiaggia.

Certo, c’è la spiaggia libera ma io voglio riuscire ad andare in quella privata, pagarti l’ingresso e mangiare il mio panino perché stiamo parlando comunque di Varcaturo, Licola, Castelvolturno, non siamo a Sharm”.

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