Cronaca locale

Il "branco" devasta la casa vacanze: adolescenti incastrati con un selfie

Le immagini della devastazione sono finite sui social. Risolutivo, dal punto di vista delle indagini, il selfie postato da uno dei ragazzi. La procura dei Minori ha chiesto il processo

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Annoiati e in cerca di divertimento, dodici minorenni di Canazei, località turistica nelle Dolomiti, sono entrati in un'abitazione di montagna e l'hanno letteralmente devastata, venendo poi scoperti grazie a un selfie. La vicenda, avvenuta in Val di Fassa, rischia di portare i ragazzi a processo, con le accuse, a vario titolo, di danneggiamento in concorso e di invasione di terreni ed edifici in concorso. Si parla di un risarcimento danni pari a 130 mila euro.

Cosa è successo

La vicenda risale a dicembre 2020, quando il Paese si trovava in pieno lockdown a causa della pandemia. Stanchi delle restrizioni e intenzionati a rendersi protagonisti di qualche "mirabolante impresa" i ragazzi, che stavano facendo fuoripista a Canazei, avevano raggiunto una vecchia abitazione, decidendo di accedervi. Gli adolescenti, si parla di 17 ragazzi all'inizio, erano certi che si trattasse di una casa abbandonata.

Scardinata una delle porte, il gruppo era così entrato nell'edificio, successivamente messo a soqquadro. Terrificanti le immagini della devastazione provocata dai minorenni, con piatti, vetri, soprammobili, quadri, finestre e porte andati distrutti. I giovanissimi non avevano risparmiato neppure gli elettrodomestici, come il frigorifero, direttamente lanciato giù da una balconata. Ad essere lanciati fuori anche un televisore e un'affettatrice. Oltre a ciò, furono anche rinvenute tracce di urina e di vomito in alcune stanze. Il tutto venne ovviamente ripreso tramite smartphone con l'intento di postare video e immagini sui social e fare incetta di like.

Traditi da un selfie

A tradire i ragazzini, all'epoca studenti tra i 14 e i 16 anni, fu proprio un selfie pubblicato da uno di loro, che intendeva pubblicizzare la bravata. La foto di quel ragazzo aveva permesso agli inquirenti, impegnati nelle ricerche dei responsabili, di risalire alla baby gang.

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane aveva raccontato agli amici che quella era la casa di uno zio e doveva essere demolita. Avevano dunque il via libera a distruggere tutto ciò che volevano. Si trattava, ovviamente, di una bugia, tanto che i proprietari, una volti tornati nella loro abitazione, avevano dovuto riprendersi dallo choc per poi presentare formale denuncia ai carabinieri di Canazei.

Minorenni nei guai

Le indagini hanno portato all'esclusione dai fatti 5 dei 17 ragazzi, che sono riusciti a dimostrare di non avere nulla a che fare con la vicenda. Gli altri 12, invece, sono stati rinviati a giudizio dalla procura dei Minori di Trento. Le accuse a vario titolo nei loro confronti sono quelle di danneggiamento in concorso e di invasione di terreni ed edifici in concorso.

Durante il processo, i genitori dei ragazzi hanno cercato di mediare con i proprietari dell'abitazione per trovare un accordo sulla cifra da rifondare. I danni si aggirerebbero intorno ai 130 mila euro. I familiari dei minori sperano di coprire le spese e mantenere pulite le fedine penali dei loro figli.

Mentre il negoziato è in corso, la procura dei minori di Trento ha però chiesto il processo.

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