Cronaca locale

Feto di 6 mesi in un'ampolla: il macabro ritrovamento e l'ipotesi dei riti satanici

I carabinieri del comando di Bassano del Grappa hanno effettuato la scoperta durante un'operazione antidroga

Feto di 6 mesi in un'ampolla: il macabro ritrovamento e l'ipotesi dei riti satanici

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Feto di 6 mesi in un'ampolla: il macabro ritrovamento e l'ipotesi dei riti satanici

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Una scoperta che fa venire i brividi, quella fatta pochi giorni fa dai carabinieri del comando di Bassano del Grappa (provincia di Vicenza), che hanno rinvenuto e sequestrato un feto di sei mesi: il corpicino, conservato ad hoc in un liquido all'interno di un'ampolla di vetro, potrebbe essere stato utilizzato per compiere dei rituali satanici.

L'operazione antidroga a Bassano

Di certo non è ciò che i militari si aspettavano di ritrovare nel corso dell'operazione sul territorio del comune del vicentino condotta durante la giornata dello scorso venerdì 16 giugno. Un intervento finalizzato al contrasto dello spaccio di droga, durante il quale gli uomini dell'Arma hanno sottoposto a perquisizione alcune aree ritenute sospette in relazione all'occultamento di sostanze stupefacenti da parte dei pusher. Ebbene proprio dietro alcuni cespugli, stando a quanto riferito da "Il Giornale di Vicenza", invece di imbattersi nei caratteristici involucri in cui gli spacciatori suddividono le dosi di droga, i carabinieri del comando di Bassano del Grappa hanno ritrovato un contenitore di vetro dal macabro contenuto.

Il timore dei rituali satanici

Conservato in un composto chimico liquido specificamente concepito per favorirne la preservazione, presumibilmente formalina, si trovava infatti il feto di un bambino di soli sei mesi. L'ampolla di vetro e il suo contenuto sono stati sottoposti a sequestro da parte dei militari, i quali hanno provveduto immediatamente a inoltrare la segnalazione del ritrovamento alla procura della Repubblica di Vicenza, che ha preso in carico il caso con l'obiettivo di comprendere a chi possa appartenere il corpicino o quale possa essere la provenienza del reperto.

Starà ora al procuratore decidere se disporre o meno delle specifiche analisi più accurate per tentare di fare piena luce sul macabro rinvenimento. Al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista, a partire da quella più accreditata: il timore è quello che il feto di soli sei mesi possa essere stato utilizzato da ignoti per compiere dei rituali di natura satanica.

Tra i ritrovamenti più recenti legati a questo mondo, ad esempio, quello relativo ad alcune scritte e formule segnalate all'interno di villa Doria Pamphilj a Roma, quello di un pentacolo disegnato sul pavimento della parrocchia di San Giuseppe Operaio a Piacenza o sul segrato dinanzi alla chiesa dedicata a Santa Maria Assunta a Caorso (provincia di Piacenza).

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