Cronaca locale

Nel cuore del quadrilatero della moda, mostra di abiti e accessori della donna nel Novecento

“Momenti di moda a Palazzo Morando. Dal busto alla salopette”, per raccontare l’emancipazione femminile, fino al 30 maggio

Nel cuore del quadrilatero della moda, mostra di abiti e accessori della donna nel Novecento

La mostra “Momenti di moda a Palazzo Morando. Dal busto alla salopette” arricchisce l’offerta culturale della settimana dedicata al Salone del Mobile e si chiuderà martedì 30 maggio 2023; l’ingresso è gratuito, da martedì a domenica, ore 10/17.30, ultimo ingresso ore 17.

Milano da scoprire, la Milano della moda, ha dato vita a Palazzo Morando/Costume Moda Immagine, al civico 6 della centralissima via Sant’Andrea, uno degli storici palazzi della città, ad una interessantissima collezione di abiti e accessori che ci accompagnano nella trasformazione del costume nella storia. In questo periodo, nelle sale espositive dell’Ala Nuova, al primo piano, sono stati selezionati una serie di oggetti della collezione, creando un percorso che evidenzia i cambiamenti nella moda del Novecento e valorizza le raccolte del museo.

La mostra è curata da Enrica Morini, Margherita Rosina e Ilaria De Palma, che spiegano: “Confrontarsi con gli abiti, siano essi antichi o contemporanei, significa studiarli a fondo sia dal punto di vista materiale che dal punto di vista della moda e dei suoi valori”.

Così come per le precedenti esposizioni, una occasione quindi, per creare momenti didattici, di valorizzazione e studio di una parte del patrimonio del museo. Questa sezione, dove sono esposti periodicamente, è stata dotata di vetrine studiate appositamente per conservare e salvaguardare adeguatamente i pezzi esposti, considerando la fragilità dei materiali. Per gli approfondimenti si può consultare il catalogo on line, per tutti gli oggetti esposti in questa mostra, in particolare, è stata predisposta sul sito una guida, arricchita da fotografie e schede dettagliate.

Il percorso espositivo è un viaggio nel XX° secolo, che racconta attraverso la moda l’emancipazione della donna. Sette tappe che ripercorrono i cambiamenti del costume nella storia di un secolo, quello del Novecento, che ha subito radicali trasformazioni e visto crescere nella donna l’autostima, l’autonomia e la libertà. Gli abiti e gli accessori esposti sono stati selezionati fra quelli esposti solo negli anni Ottanta o inediti, ripercorrendo quasi tutto il secolo; il busto con stecche di acciaio o di balena, indumento principe del corpo femminile, viene abbandonato. Siamo negli “anni ruggenti” degli anni Venti e all’eleganza libera e flessuosa degli anni Trenta; le difficoltà e le incertezze economiche delle due guerre modificano anche i prodotti e le materie prime, per avere subito dopo la rinascita, con la grande sartoria e la maestria degli anni Cinquanta. Fino ad arrivare alla salopette in jeans degli anni Settanta, indumento da lavoro già in uso nell’ottocento e che più di ogni altro esprime libertà e praticità, ma anche alle collezioni prêt-à-porter e alle produzioni in serie. Un completo del 1963 donato negli anni Ottanta dalla designer inglese Mary Quant al museo, crea il collegamento tra la storia della moda e il museo della moda di Milano.

Il Museo dedicato alla storia di Milano e alla moda si trova nel cuore del quadrilatero della moda, tra San Babila e via Montenapoleone. Costruito sul finire del Cinquecento ha subìto una radicale trasformazione nel Settecento, negli arredi e nell’oggettistica esprime il gusto delle diverse nobili famiglie che l’hanno abitato, come i Casati nel Settecento, i Villa tra Settecento e Ottocento, i De Cristoforis nell’Ottocento.

Palazzo Morando è stato donato nel 1945, insieme a tutti gli arredi, al Comune di Milano dalla contessa e letterata Lydia Caprara Morando Bolognini, che l’abitava dal 1903; non avendo avuto eredi aveva predisposto un testamento di donazione, con l’impegno di farne un museo.

Nel 2010 diviene anche la sede del museo della Moda e del Costume del Comune di Milano, con l’obiettivo di conservare e valorizzare tale patrimonio, anche con esposizioni temporanee. Importanti le attività di ricerca e le attività didattiche che contribuiscono maggiormente alla conoscenza di questa realtà.

Aperto al pubblico nel 1958, al piano nobile troviamo la Pinacoteca con al suo interno, esposta, la collezione di Luigi Beretta, dipinti, sculture e stampe sulla città di Milano tra il XVII° e il XIX° secolo, sale con arredi e oggetti originali, 2000 metri quadrati dedicati a tessuti, abiti, accessori, ventagli, calzature, cappelli, pizzi, uniformi, una raccolta di circa 6000 pezzi che ne fanno un importante centro della storia del costume.

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