Cronaca locale

Roma, a 2 giorni dall'apertura di nidi e asili è il caos: cosa sta succedendo

Manca pochissimo alla riapertura di nidi e scuole materne, eppure nella Capitale ci sono già problemi. I sindacati sul piede di guerra

Bonus asili nido
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Roma, asili e materne nel caos: che succede

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Non manca molto alla riapertura di asili nido e scuole materne, eppure a Roma si preannunciano problemi. A soli due giorni dalle riaperture, infatti, mancano gli educatori, tanto che si starebbe già parlando di cercare dei supplenti.

Furia dei sindacati

Nelle circa 500 strutture presenti sul territorio della Capitale e gestite dal Comune sono tante le lacune. Non ci sono ancora, ad esempio, tutti quanti gli incarichi ufficiali per 6mila educatrici. Inoltre, non è ancora dato sapere se gli incarichi per gli oltre 800 operatori, che rientrano nella cosiddetta integrazione sulla disabilità, siano stati o meno affidati.

Fp Cisl ha inviato una nota a sindaco e assessore alla Scuola, riportata da Il Messaggero. Nella nota, Roberto Gualtieri e Claudia Pratelli vengono invitati a prendere "urgenti chiarimenti in merito alla composizione degli organici delle strutture educative e delle scuole dell'infanzia, in quanto ad oggi non risulta alcuna circolare esplicativa sia della procedura di assegnazione del personale per singola struttura, sia della sostituzione dello stesso". Viene inoltre segnalato che in alcune strutture, "pur non avendo formalmente definito il modello di composizione degli organici stessi, siano stati dichiarati 'esuberi temporanei', spostando il relativo personale".

"Resta incomprensibile il vuoto organizzativo che si sta manifestando e che, oltre a creare incertezza tra il personale, avrà inevitabili ricadute sulle famiglie dei piccoli utenti", ha dichiarato Giuliano Contaldi, rappresentante di Fp Cisl di Roma e Rieti.

Il caos è alle porte

La preoccupazione è tanta. "Venerdì apriamo regolarmente le scuole, ma non sappiamo ancora se verrà rispettato il rapporto, previsto dalla legge, di una maestra ogni sette alunni", spiega un'educatrice. "Anche perché il Comune, in queste ore, sta spostando in accordo con i Municipi tutti i potenziali esuberi: cioè sta ricollocando il personale dove serve". Secondo l'educatrice, i primi giorni non dovrebbero esserci troppi problemi, in quanto nidi e asili resteranno inizialmente aperti solo per metà giornata. Le difficoltà, però, potrebbero arrivare dopo.

Nei mesi scorsi non sono mancati contrasti fra Comune e sindacati, proprio per quanto concerne la gestione delle strutture. Claudia Pratelli ha risposto alle critiche ricordando che, malgrado l'importante tasso di denatalità a Roma, l'offerta di nidi e materne proposta dal Comune non è venuta meno. Sono state riaperte, ad esempio, le scuole dell'infanzia Mazzacurati, nel XI Municipio, e la Orazio Amato ad Acilia, oltre a diversi nidi.

Restano però i problemi relativi alla precarietà degli educatori e ai pochi fondi da destinare alla ricerca di supplenti. "A settembre nidi e scuole riaprono senza queste importanti figure, che nella migliore delle ipotesi arriveranno all'inizio del 2024 a strutture aperte, con Poses e funzionari educativi ad operare senza che sia stata predisposta, presentata, prevista ed illustrata, una fase di transizione tra vecchia e nuova governance", è il commento di Mirko Anconitani, segretario della Uil Flp Roma Capitale.

"Proposta tardiva e lacunosa"

Le trattative fra le parti sono cominciate ad agosto, ma per ora non si è arrivati a nulla di concreto. Ciò che è stato proposto dall'amministrazione comunale è stato giudicato come tardivo e lacunoso dai sindacati. Uil Fpl Roma e Lazio ha chiamato in causa direttamente il sindaco Gualtieri, promettendo di dare "luogo a tutte le forme di mobilitazione e vertenzialità pubblica che riterrà opportuno mettere in atto a tutela dei lavoratori e dell'utenza".

"È mai possibile che a pochi giorni dall'apertura dei servizi l'amministrazione non sia stata in grado di programmare compiutamente un servizio così delicato?", è lo sfogo di Giacomo Vacca, coordinatore di Csa Ral di Roma, riportato da Il Tempo.

"Si continua a non tenere in considerazione la qualità, dando priorità a criteri di risparmio".

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