Cronaca locale

Parla lo skipper del naufragio sul Lago Maggiore: "Non sapevo degli 007"

Lo skipper 53enne parla per la prima volta con i magistrati, raccontando cosa è accaduto prima della tragedia sul lago. Gli agenti segreti? Non sapeva chi stava portando a bordo

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Si torna a parlare della tragedia avvenuta sul Lago Maggiore lo scorso maggio, quando una barca con a bordo 23 agenti segreti si è rovesciata e poi inabissata dopo essere stata sorpresa da un violento temporale. A perdere la vita quattro persone: la moglie dello skipper, Anya Bozhkova, due italiani appartenenti al comparto intelligence (Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi) e un israeliano.

A mesi dalla tragedia, Claudio Carminati, lo skipper 53enne a guida dell'imbarcazione "Goduria" parla ai magistrati, fornendo la propria versione su quanto accaduto quel giorno e tirando in ballo la figura di un carabiniere.

"Mi ha avvicinato un carabiniere e... "

Dinanzi ai magistrati, per la prima volta Carminati ricostruisce quanto avvenuto nelle ore precedenti al naufragio nel Lago Maggiore. Cosa ci facevano ben 23 agenti segreti a bordo della Goduria? Una domanda che si sono posti in tanti. Claudio Carminati racconta, come riportato da Agi, di essere stato avvicinato da un uomo, "che si qualificò come un carabiniere". Il presunto militare chiese allo skipper se fosse stato disponibile "ad accompagnare una delegazione con stranieri provenienti dal Canada" in un'escursione sul lago.

Tornando indietro nella sua memoria, Carminati ha poi ricordato chi fosse quell'uomo. Un soggetto che aveva incontrato anche nel 2022, un rappresentante dei servizi italiani. A maggio, quando gli venne chiesto di accompagnare quella delegazione, non aveva però idea di chi stesse realmente ospitando a bordo della Goduria. Nessun legame con quelle persone, con le quali non ebbe alcun rapporto. Solo uno, a suo dire, gli rivolse la parola. Questa, almeno, la sua versione.

"Non sapevo niente"

Accusato di omicidio e naufragio colposi, il 53enne ha negato di conoscere le persone a bordo della sua barca, ribadendo la propria posizione dinanzi al gip Piera Bossi. Venerdì scorso, Carminati è stato sottoposto alle misure cautelari di divieto di espatrio e obbligo di firma alla polizia giudiziaria per due volte alla settimana. Una decisione presa dopo che l'uomo aveva fatto domanda per spostarsi in Russia. Temendo una possibile fuga, la procura ha ritenuto giusto procedere con i provvedimenti.

Le accuse

Oltre che di omicidio e naufragio colposi, Claudio Carminati è inoltre indagato per aver fatto salire a bordo della sua imbarcazione ben 23 persone, quando la Goduria avrebbe potuto ospitarne 15. La barca non disponeva neppure di un numero sufficiente di giubbotti di salvataggio.

Gli inquirenti stanno cercando anche di capire quali siano stati i tempi, ossia se la tragedia si sia svolta così rapidamente che neppure i dispositivi di salvataggio avrebbero potuto fare la differenza.

Rimasto senza niente e in difficoltà economica, Carminati, aiutato da alcuni amici, non ha ancora nominato un consulente legale.

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