Cronaca locale

Ultima Generazione, blitz agli Uffizi di Firenze: presa di mira la Venere di Botticelli

I due membri del gruppo hanno ricoperto il vetro protettivo di fotografie con immagini relative alle più recenti alluvioni

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Nuovo blitz di Ultima Generazione, con gli ambientalisti che in quest'ultimo caso hanno preso di mira la Galleria degli Uffizi di Firenze per dare maggiore risalto alle proprie rimostranze.

Il blitz

L'episodio si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, martedì 13 febbraio, quando due attivisti del gruppo sono entrati all'interno del celebre museo fiorentino puntando direttamente verso la "Nascita di Venere", capolavoro di Sandro Botticelli del 1485 vero e proprio simbolo del Rinascimento Italiano. I giovani, utilizzando dello scotch, hanno attaccato sul vetro infrangibile che protegge l'opera d'arte una serie di fotografie aventi come soggetto i danni prodotti dalla recente alluvione a Campi Bisenzio. Una volta fatto ciò, gli ambientalisti hanno letto un breve comunicato nel quale erano riportate le motivazioni alla base dell'ennesima incursione avvenuta all'interno di una struttura museale.

I membri di Ultima Generazione hanno dichiarato di aver effettuato il blitz con l'obiettivo di ottenere "un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per tutti i cittadini che hanno subito o subiranno danni dovuti alle catastrofi climatiche", ad esempio come di recente accaduto "in Emilia Romagna, dove i cittadini sono stati colpiti da un'alluvione, e poi a Campi Bisenzio, con altre persone colpite da un'alluvione". Oltre all'istituzione del fondo, rivendicata dal gruppo in più di un'occasione, i due giovani hanno voluto esprimere la propria vicinanza e solidarietà ai camionisti impegnati in una dura battaglia "che sono scesi in strada perché non riescono più ad arrivare in fondo al mese e stanno perdendo i raccolti". Dopo la loro breve incursione, i rappresentanti dell'organizzazione sono stati fermati dal personale del museo e quindi affidati ai carabinieri per le consuete operazioni di identificazione.

Le motivazioni

Uno dei due, il 32enne residente a Empoli Giordano Stefano Cavini Casalini, è entrato in azione nonostante l'obbligo di dimora a cui era stato condannato l'8 dicembre 2023 dopo un'azione dimostrativa con blocco stradale di cui si era reso protagonista. "Un'azione di disobbedienza civile non violenta molto semplice, per cui rischia gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere" scrive in una nota Ultima Generazione. "Alle 14.50 il personale del museo, facendo uscire prima i turisti italiani e stranieri, ha spento le luci e chiuso la sala, dove sono rimasti al buio completo", prosegue il comunicato,"sono poi arrivate le forze dell'ordine, che hanno portato le persone nella stazione dei carabinieri degli Uffizi".

"Sono un padre di famiglia e operatore socio-sanitario", dichiara Cavini Casalini."Oggi ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita", aggiunge il 32enne."Oggi questo quadro simbolo di amore e bellezza si è trasformato mostrando la distruzione e il dolore che stiamo già vivendo a causa della crisi climatica. Il Governo continua a fingere che i campi non siano arsi a gennaio, che l'acqua non sarà un problema quest'estate, che le case distrutte dalle alluvioni siano eventi accidentali e non causate da scelte umane", accusa Cavini Casalini.

"Anziché occuparsi di questi e veri problemi, fa leggi assurde per zuppe su del vetro: inostri politici continuano ad opprimere le voci di chi chiede aiuto e di chi li richiama al loro dovere, con nuove leggi punitive cercando di spaventarci: non capiscono o non vogliono capire, che io sto già soffrendo, soffro per il futuro dei miei amici, soffro per il futuro delle persone che amo, soffro per il futuro di mia figlia", concliude il rappresentante di Ultima Generazione.

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