Cronaca locale

"Vogliamo un vero parroco". I fedeli non ne possono più del prete pro immigrati

Stamani, mentre il vescovo di Pistoia celebrava la messa nella chiesa di Vicofaro, numerosi residenti hanno manifestato all'esterno dell'edificio per chiedere l'allontanamento di don Massimo Biancalani, il "parroco dei migranti"

Uno degli striscioni contro don Biancalani esposto dai residenti di Vicofaro
Uno degli striscioni contro don Biancalani esposto dai residenti di Vicofaro

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"Vogliamo un vero parroco". I fedeli non ne possono più del prete pro immigrati

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"Vicofaro chiede un vero parroco" e "Via Biancalani". Questi gli striscioni polemici apparsi stamani davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, esposti dal Comitato dei residenti per Vicofaro. In quel momento, nella frazione pistoiese, stava oltretutto avendo luogo la messa eccezionalmente celebrata dal vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli. Una celebrazione che avrebbe dovuto simbolicamente avviare una nuova stagione, facendo da presupposto ad un miglioramento dei rapporti fra gli abitanti e don Biancalani: già nei giorni scorsi, in quest'ottica, erano stati spostati in altri spazi della parrocchia i giacigli dei migranti ospiti della comunità di don Massimo Biancalani inizialmente sistemati nella navata. Un'operazione che non sembra tuttavia aver convinto il comitato, i cui esponenti hanno manifestato all'esterno dell'edificio religioso chiedendo un intervento della Diocesi affinché il "parroco dei migranti" venga trasferito lla guida di un'altra parrocchia.

"Come Diocesi abbiamo acquistato e donato alcuni letti a castello che, posizionati nei locali adiacenti alla chiesa e in quelli della parrocchia - le parole di di monsignor Tardelli, riportate dall'Ansa - ci hanno consentito di spostare le decine di posti letto presenti nella chiesa principale. Siamo poi intervenuti con una ditta specializzata per la disinfestazione a causa della presenza di piccioni. Ed è stata effettuata la riparazione dei vetri rotti dagli stessi volatili". Il vescovo ha poi rivolto un invito ai vicofaresi, invitandoli a tornare a presenziare alle funzioni religiose dopo che questi ultimi si erano lamentati della presenza di rifiuti all'interno dell'edificio stesso. "Chiedo a tutti di tornare a messa, di tornare a vivere la chiesa di Vicofaro come luogo di culto. Per le altre attività parrocchiali avremo bisogno di più tempo - ha chiosato - ma intanto la chiesa principale torna ad avere la propria funzione e torneranno ad esserci messe e cerimonie, matrimoni compresi. Questo è il nostro obiettivo, quindi chiedo ai fedeli di rispondere al mio appello. Quello di oggi, è un primo passo di un percorso più articolato".

Un appello che, almeno oggi, non è a quanto pare stato colto. Perlomeno dai residenti. "In chiesa, durante la messa celebrata dal vescovo, c'erano un trentina di persone - hanno fatto sapere a ilGiornale.it i rappresentanti del comitato - ma tutte provenienti da fuori e facenti parte del "corteo Biancalani". Dei residenti nel quartiere non c'era nessuno". Il Comitato dei residenti per Vicofaro ha da tempo puntato il dito contro le criticità emerse in più occasioni a margine della parrocchia di fatto deputata all'accoglienza, fra episodi di degrado e di spaccio di droga dei quali si sarebbero a loro detta resi protagonisti in passato alcuni degli stranieri ospiti del parroco. E i cittadini hanno contattato le istituzioni, dal Comune al prefetto passando per la Diocesi di Pistoia, per chiedere un intervento risolutivo sia nel loro interesse che in quello dei migranti.

Il primo segnale di riavvicinamento fra le parti lanciato dalla Diocesi non sembra quindi esser stato giudicato sufficiente: gli abitanti di Vicofaro chiedono ancora l'allontanamento di don Biancalani.

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