Cronaca nera

Pestato in cella da due marocchini: ancora in coma Alberto Scagni

Gli esami effettuati in queste ore hanno convinto i medici dell'ospedale Borea di Sanremo a mantenere il 42enne in uno stato di coma farmacologico

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Restano gravi le condizioni di Alberto Scagni, il 42enne finito dietro le sbarre dopo aver ucciso la sorella Alice nel maggio del 2022. L'uomo, aggredito da alcuni suoi compagni di cella nella notte fra il 22 e il 23 di novembre, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Borea di Sanremo e al momento, secondo quanto riferito dai medici che si stanno occupando di lui, rimane in coma farmacologico.

Cosa è successo

Prima dell'episodio del 22 novembre, Scagni era stato già vittima di un'aggressione lo scorso ottobre. Quello subito nella notte di alcuni giorni fa, tuttavia, è stato un assalto in piena regola. Due detenuti magrebini si sono infatti introdotti nella sua cella, hanno chiuso in un bagno il compagno che divideva la stanza con Scagni e si sono poi accaniti sul 42enne, picchiandolo e torturandolo.

Nella casa circondariale di Valla Armea si è scatenato il panico, anche a causa di evidenti problemi di organizzazione denunciati dallo stesso Sappe. Gli agenti della polizia penitenziaria hanno dovuto fare ricorso a tutto il loro coraggio per affrontare i detenuti nordafricani e salvare così Scagni, ridotto in fin di vita. Alla fine le forze dell'ordine hanno avuto la meglio, i due marocchini sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona e il 42enne trasportato di corsa in ospedale, dove le sue condizioni sono apparse subito molto critiche.

Dopo essere stato sottoposto a intervento chirurgico, l'uomo è stato messo in coma farmacologico. "Quello che è successo nella notte ad Alberto Scagni è gravissimo. Colpito più volte al volto con degli sgabelli, ha fratture al volto che lo hanno costretto a un intervento di chirurgia maxillofacciale. Non solo. Ha subito un tentativo di strangolamento ed è sotto osservazione per le condizioni del collo", sono state le parole dell'avvocato Fabio Anselmo ad AdnKronos. "Tra l'altro è la seconda aggressione da lui subita in pochi giorni, la prima nel carcere di Marassi da dove era stato trasferito poi a Valle Armea, a Sanremo".

Le condizioni di Scagni

Ad oggi Alberto Scagni versa ancora in gravi condizioni, tanto che i medici hanno deciso di mantenere lo stato di coma farmacologico. In un bollettino rilasciato dall'Azienda Sanitaria Locale 1 Liguria viene spiegato che "a seguito degli esami clinici eseguiti questa mattina,le condizioni del paziente permangono serie, tali da indurre i medici a mantenere lo stato di coma farmacologico".

Da ciò che sappiamo, a seguito della brutale aggressione, Scagni versava uno stato molto critico. Nel corso dell'intervento chirurgico gli è stato ricostruito il naso e sono stati fatti degli interventi sulla laringe, rimasta lesionata.

Preoccupa anche il politrauma riportato a causa del pestaggio.

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