Cronaca nera

"Dammi tutto quel che hai". E lo straniero minaccia un 12enne con una pistola

Un ventitreenne straniero è stato arrestato con l'accusa di rapina in provincia di Ancona: avrebbe puntato una pistola (poi rivelatasi un'arma-giocattolo) in faccia ad un dodicenne, facendosi consegnare il giubbotto che il ragazzino indossava e dandosi alla fuga

"Dammi tutto quel che hai". E lo straniero minaccia un 12enne con una pistola

Avrebbe puntato una pistola (poi rivelatasi finta) in faccia ad un ragazzino di 12 anni, intimandogli di consegnargli il giubbotto e tutti gli eventuali oggetti di valore che aveva con sè. E una volta ottenuto quanto richiesto, si sarebbe rapidamente dato alla fuga, prima di essere rintracciato con facilità dalle forze dell'ordine. Protagonista della vicenda che arriva dalle Marche è un giovane di 23 anni originario dell'Egitto, che è finito in manette e dovrà adesso rispondere dell'accusa rapina. L'episodio si sarebbe svolto nelle scorse ore a Jesi, una cittadina in provincia di Ancona: stando a quanto riportato dalla stampa locale, il ragazzino stava passeggiando insieme ad un amico quando è stato avvicinato dallo straniero. Quest'ultimo si sarebbe parato davanti a loro all'improvviso, urlando e minacciandoli con una pistola.

Si sarebbe in particolare rivolto al dodicenne, ordinandogli di dargli al più presto il giubbetto che indossava e il portafoglio. In mancanza di contanti, il ventitreenne si sarebbe accontentato del capo d'abbigliamento e dopo averlo ottenuto, sarebbe scappato. Pur sotto choc a causa della minaccia subìta in pieno giorno (seppur in una via non molto frequentata, a quanto pare) i due giovanissimi sono riusciti a mantenere il sangue freddo e hanno notato con la coda dell'occhio il rapinatore entrare in un edificio posto a poche decine di metri dal luogo della rapina. Il derubato, ancora spaventato, sarebbe però corso a casa per informare i genitori dell'accaduto, con questi ultimi che hanno poi provveduto ad allertare i carabinieri denunciando quel che si era verificato poco prima. Sulla base degli indizi raccolti i militari dell'Arma, una volta giunti sul posto, non hanno impiegato molto tempo ad individuare il principale indiziato, che aveva con sè ancora arma e refurtiva.

A seguito di ulteriori controlli, gli inquirenti hanno accertato come si trattasse di una pistola-giocattolo. Si trattava tuttavia di una fedele riproduzione di un'arma vera: era a quanto pare priva del tappo rosso che di norma caratterizza le armi giocattolo e per questo agli aggrediti è apparsa decisamente realistica. Il nordafricano, risultato in regola con il permesso di soggiorno, è stato ad ogni modo arrestato e condotto presso il carcere locale di Montacuto, dove a brevissimo dovrà spiegare al gip le ragioni alla base della sua azione durante l'udienza di convalida dell'arresto.

L'ipotesi principale degli investigatori, anche alla luce dello scarso valore del bottino, porta ad una bravata di dubbio gusto: lo straniero voleva intimidire i due bambini.

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