Cronaca nera

"Emanuela portata a Londra". Pietro Orlandi e la lettera che cambia tutto

Pietro Orlandi rivela una delle prove in grado di corroborare tale ipotesi: fondamentale anche il riferimento a Clapham Road

"Emanuela Orlandi portata a Londra", la lettera che rivela tutto

Ascolta ora: ""Emanuela Orlandi portata a Londra", la lettera che rivela tutto"

"Emanuela Orlandi portata a Londra", la lettera che rivela tutto

00:00 / 00:00
100 %

Emanuela potrebbe essere stata portata a Londra: Pietro Orlandi racconta a Sky Tg24 della lettera, consegnata al promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, che potrebbe corroborare tale ipotesi.

Una missiva datata 1993 nella quale l'allora Arcivescovo di Canterbury invitava esplicitamente il cardinale Ugo Poletti, in quegli anni Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, con l'obiettivo di "discutere personalmente la situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza". Si tratta, pertanto, di un episodio avvenuto dieci anni dopo la scomparsa di Emanuela, avvenuto il 22 giugno del 1993, e che potrebbe risultare fondamentale nella ricostruzione di cosa sia accaduto in realtà alla ragazza. La pista Londra, rivela durante l'intervista Pietro Orlandi,"non l'ho mai abbandonata. Ho motivo di credere che Emanuela, aldilà di questa lettera, sia stata portata là". "Sicuramente di questa lettera io non ho abbastanza la certezza che sia autentica, per quanto riguarda le altre cose sto verificando", aggiunge.

Cosa dice la lettera

"Cara Eminenza, sapendo che sarà per qualche giorno qui a Londra, mi sento in dovere di invitarla a farmi visita nei prossimi giorni per discutere personalmente la situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza", si legge nella missiva scritta dall'allora Arcivescovo di Canterbury e indirizzata al Cardinale Ugo Poletti. "Dopo anni di corrispondenza, penso sia giusto discutere di una situazione di tale importanza personalmente", prosegue lo scritto. "Mi faccia sapere se può servirle un traduttore personale o se nel caso la porterà con lei. Attendo la sua risposta nei prossimi giorni", conclude l'arcivescovo.

La vicenda

"È del 1993", precisa Pietro Orlandi,"Poletti già non era più vicario di Roma, era Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, e questa lettera viene intestata dall'arcivescovo George Carey di Londra proprio a 'Sua Eminenza il Cardinal Poletti Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore'". Quindi la data e il ruolo sarebbero in effetti congrui.

"Ma la cosa strana è che viene spedita in quel luogo, a Londra, che fa riferimento anche ai cinque fogli, a Clapham Road". I cinque fogli menzionati sono quelli nei quali il cardinale Antonetti contattava i monsignori Giovanni Battista Re (allora sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato della Santa Sede) e Jean-Louis Tauran (segretario per i rapporti con gli Stati) per riferire un "resoconto sommario delle spese sostenute dallo stato città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi", tra cui, esplicitamente si citavano, le "rette vitto e alloggio 176 Clapham Road Londra". Tutti elementi, anche questi che emersero nel 1998, in grado di spingere verso tale ipotesi.

Consegnata la lettera a Alessandro Diddi, la speranza è che finalmente si faccia luce sulla vicenda: "Mi auguro che il Vaticano, da quando ho consegnato questa lettera, abbia ascoltato l’Arcivescovo, perché è ancora vivente", conclude Orlandi.

Commenti