Cronaca nera

"Inveiva contro i corpi". Sequestrato il cellulare alla donna che ha falciato la famiglia in vacanza

Gli investigatori hanno sequestrato il cellulare della donna tedesca che ha travolto e ucciso il piccolo Mattia, il papà e la nonna. Si ipotizza che la conducente possa essersi distratta col telefonino oppure fosse sotto l'effetto di droga e alcol

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È stato sequestrato il cellulare dell'investitrice tedesca che, ieri pomeriggio, ha trovolto e ucciso con l'auto un'intera famiglia che si trovava in vacanza a Santo Stefano di Cardone, nel Bellunese. Gli investigatori intendono accertare se la donna si fosse distratta col telefonino mentre era alla guida della vettura oppure fosse sotto l'effetto di sostanze psicotrope. L'esito degli esami tossicologici a cui è stata sottoposta la conducente dell'Audi A3, arrestata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Belluno per omicidio stradale, sono attesi per oggi pomeriggio. Nello schianto sono morti il piccolo Mattia Antoniello, di soli due anni, il papà Marco, di 47 anni, e la nonna del bimbo, Maria Grazia Zuin, di 64. Salvi, ma ancora sotto choc, la mamma e il nonno del piccino, Elena (42 anni) e Lucio Potente (67 anni). "Quell'auto andava a 160 all'ora", racconta al Gazzettino Marco Potente, parente delle vittime.

"L'auto correva. Quella donna ha inveito contro mia madre morta"

"Siamo distrutti. Non ha senso morire in questo modo, falciati in vacanza da un'auto piombata alle spalle". È sotto choc Marco Potente, lo zio del piccolo Mattia nonché figlio di Maria Grazia Zuin e cognato di Marco Antoniello. In una frazione di secondo ha perso metà delle persone a lui più care, tra cui il nipotino di due anni. "Dai primi rilievi, da quanto ci hanno detto le forze dell'ordine, pare che quell'Audi stesse viaggiando a 160 chilometri all'ora - dice -,mio padre mi ha raccontato che la donna alla guida sembrava fuori di sé, non so dire perché sotto choc o sotto l'effetto di qualche sostanza". Sopraffatto dalla disperazione, si lascia andare a uno sfogo: "Quella donna donna inveito contro il corpo di mia madre sotto a quel lenzuolo bianco. Mi sembra qualcosa di incredibile". "Sono morti mia madre, mio nipote e mio cognato, mia sorella è ricoverata in ospedale, mio padre è ancora sotto choc. - conclude - Quella donna ci ha condannati per sempre a una vita orribile".

Le ipotesi sull'incidente

Non sono ancora chiare le cause del terribile incidente. L'investitrice non è riuscita a spiegare il motivo per cui abbia perso il controllo dell'auto, un Audi A3 di colore scuro. La donna, rimasta illesa, è stata sottoposta ai test di alcol e droga e agli esami tossicologici. Diverse le ipotesi al vaglio degli investigatori: dalla guida sotto l'effetto di sostanze psicotrope, all'alta velocità o ad una distrazione dovuta all'uso del telefonino mentre era al volante. I primi riscontri potrebbero arrivare già nel pomeriggio di oggi con l'esito degli esami del sangue. Per gli accertamenti tecnici sul cellulare, invece, bisognerà aspettare qualche giorno.

La dinamica dello schianto

L'incidente è avvenuto attorno alle ore 15.45 di ieri pomeriggio. La famiglia, originaria di Mestre, stava camminando sul marciapiede che costeggia via Udine, la strada che da Comelico conduce verso il centro di Santo Stefano di Cardore, nel Bellunese. All'improvviso, un Audi A3 ha sbandato finendo per travolgere il piccolo Mattia, che si trovava nel passeggino, il papà e la nonna. I due adulti sono stati sbalzati a circa 30 metri di distanza morendo sul colpo. Le condizioni del bimbo, invece, sono apparse subito disperate. Soccorso con un elicottero del 118, il piccolo è stato trasportato all'ospedale di Belluno, dove è morto poco dopo. L'investrice ha proseguito la folla corsa finendo per schiantarsi contro un palo dell'illuminazione stradale. Anche lei è stata soccorsa ma non ha riportato ferite. Elena e Lucio Potente sono stati portati nel vicino ospedale e dimessi nella tarda serata con una prognosi di pochi giorni.

L'investitrice arrestata per omicidio stradale

La turista tedesca che era alla guida dell'auto è stata arresta dai carabinieri del Nucleo investigativo per omicidio stradale.

L'arresto, precisa l'Ansa, è stato deciso sulla scorta del quadro indiziario raccolto dopo l'incidente, ossia l'alta velocità del veicolo, le testimonianze e la violenza dell'urto, per cui le vittime sono state scagliate a diversi metri di distanza.

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