Cronaca nera

"Ha sbattuto la testa…". La ricostruzione del vicino sulla morte della mamma di Rovigo

Il vicino e padrone di casa di Rkia Asmaoui è stato il primo a intervenire per tentare di soccorrere la donna, trovata riversa nel suo appartamento

"Ha sbattuto la testa…". La ricostruzione del vicino sulla morte della mamma di Rovigo

È ancora giallo sulla morte di Rkia Asmaoui, la donna di origine marocchina trovata agonizzante nella sua casa dai figli piccoli. La donna è morta dopo qualche ora in ospedale a causa di un possibile proiettile nel cranio ma ancora non è stato individuato il suo assassino né la dinamica. Le indagini sono in corso per risalire al colpevole e le forze dell'ordine si muovono a 360 gradi per capire cosa possa essere successo nella sua casa di Ariano Polesine (Rovigo). Alessandro Politi, giornalista che si sta occupando del caso per Storie italiane, è riuscito a intervistare il vicino di casa della vittima, il primo che è accorso alle urla dei bambini.

"È morta perché ha sbattuto la testa. È caduta perché è andata in 'svanimento' (svenimento, ndr). È caduta perché stava senza mangiare, per il Ramadan", ha detto il padrone di casa che vive sopra l'appartamento della vittima, come si legge in un'anticipazione dell'intervista pubblicata dall'agenzia Ansa. "Rantolava, era un rantolo di morte quello lì. Non l'ho toccata", ha detto l'uomo, confermando di aver chiamato i carabinieri per chiedere aiuto, ma senza mai toccare la donna, come da indicazione dei soccorritori prima delle loro indicazioni. A quel punto, seguendo quanto gli veniva riferito dai medici al telefono, l'uomo racconta di aver tentato un massaggio cardiaco sulla donna: "L'ho fatto ma stavo scoppiando dallo sforzo, ho 80 anni... Non rispondeva...".

Stando al suo racconto, quando ha girato la donna di fianco il sangue era già coagulato, segno che qualunque cosa fosse successa, Rkia Asmaoui era riversa sul pavimento da tempo. "Ho visto sangue ma non era un buco", racconta ancora il padrone di casa, confermando ad Alessandro Politi che i carabinieri gli hanno sequestrato 4 fucili per condurre le indagini e fare le analisi necessarie. "La bufala è che dicono che io ho una pistola. Non altre armi", ha proseguito l'uomo, smentendo le notizie circolate negli ultimi giorni ma successivamente confermando di aver consegnato ai carabinieri anche una pistola, negando con forza che possa essersi trattato di un incidente causato dall'incauta custodia dell'arma, perché maneggiata dai bambini.

L'uomo sostiene che "quello della Tac non è un proiettile. Ha preso l'angolo del fornello, verrà fuori quello. Chi vuoi che vada a sparare a quella ragazza che, poverina, non parlava con nessuno? Sono convinto di questo. Era una brava ragazza.

È caduta perché stava senza mangiare".

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