Cronaca nera

I lividi, il liquido antigelo e il tubicino nero. I dubbi sulla morte di Antonella

Antonella Di Massa, la 51enne scomparsa a Ischia il 17 febbraio, è stata ritrovata senza vita dagli inviati di "Chi l'ha Visto" dieci giorni dopo. Dall'ipotesi dell'omicidio a quella del suicidio: tutte le piste aperte

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Sono ancora molti i nodi da sciogliere sulla morte di Antonella Di Massa, la 51enne ritrovata senza vita sull'isola d'Ischia lo scorso 27 febbraio. Dieci giorni prima, i familiari ne avevano denunciato la scomparsa alle forze dell'ordine. Sul corpo della donna sono state evidenziate alcune ecchimosi che, al netto dell'esito degli accertamenti cadaverici, potrebbero essere compatibili con segni di percosse o di una caduta accidentale. Il condizionale è d'obbligo poiché gli investigatori non escludono alcuna pista: dall'ipotesi dell'omicidio a quella del gesto volontario.

La bottiglia di liquido antigelo

A scoprire il cadavere sono stati gli inviati di "Chi l'ha Visto" mentre stavano realizzando un servizio che sarebbe dovuto andare in onda durante la puntata dello scorso mercoledì sera. Il corpo di Antonella era adagiato sotto un albero di arance nella zona di Serra Fontana (un comune dell'isola ndr) non distante dal parcheggio dove, l'indomani della scomparsa, è stata individuata la vettura della donna, una Panda di colore bianco. Accanto alla salma è stata trovata una bottiglia di liquido antigelo (una sostanza utilizzata per lubrificare il motore e i freni delle auto), che pare fosse semivuota. Da qui l'ipotesi che la 51enne possa aver ingerito parte del fluido per togliersi la vita. Il flacone è stato sequestrato e portato nei laboratori della Scientifica per essere analizzato.

Il "giallo" del tubicino attorno al collo

Stando a quando riporta il golfo24.it, dalle indagini emergerebbe un altro inquietante dettaglio. Attorno al collo di Antonella starebbe stato trovato un tubicino di gomma. Si parla anche di un sacchetto nero sulla testa, ma la macabra indiscrezione non è stata ancora confermata. Sta di fatto che, anche nell'ipotesi del cappio improvvisato, viene esclusa l'ipotesi della morte per soffocamento.

La data del decesso

Da una prima ispezione cadaverica sembrerebbe che il decesso risalga a circa 24 ore prima del ritrovamento. Circorstanza che getta ulteriori ombre sulla dinamica del tragico accaduto. Le uniche certezze riguardano il giorno della scomparsa, il 17 febbraio scorso. Quella mattina Antonella esce di casa, a Casamicciola Terme, dove viveva, per fare la spesa. Nel pomeriggio esce nuovamente con la sua auto e si dirige verso Panza, un comune montano dell'isola. Poi lascia la vettura in un parcheggio e percorre un tratto di strada a piedi. Le telecamere di sorveglianza cittadina la inquadrano per l'ultima volta davanti alla Pro Loco di Succhivo, in località Serra di Fontana: la 51enne ha il cappuccio del giubbino calato sulla testa e nella mano destra stringe un sacchetto di plastica.

Il mistero del biglietto

A quanto apprende Il Messaggero da fonti qualificate, prima di uscire di casa Antonella avrebbe scritto un biglietto spiegando di non sentirsi compresa. Un'eventualità che avvalora l'ipotesi del suicidio o, in ogni caso, testimonia un momento di profonda fragilità emotiva. Sta di fatto che restano ancora molte domande irrisolte.

Una su tutte: se è vero che il decesso risale a 24 ore prima del ritrovamento, dov'è stata Antonella per nove giorni? E ancora: possibile che nessuno l'abbia vista o incrociata? Un mistero che solo le indagini potranno chiarire.

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