Cronaca nera

Perde il controllo della moto e muore. Il papà lo scopre col geolocalizzatore

Leonardo Lorini ha perso la vita in moto. Il padre ha saputo dell'accaduto attraverso il geolocalizzatore di Google che tutti usavano in famiglia

Perde il controllo della moto e muore. Il papà lo scopre col geolocalizzatore

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Una vicenda straziante: una giovane vita spezzata mentre si affacciava al futuro, tante passioni e impegno, una famiglia che scopre il peggio all’improvviso. L’incidente stradale che ha portato via ai suoi affetti Leonardo Lorini è ancora senza spiegazioni. Ma una cosa è certa: il 23enne studente all’università di Padova lascia dietro di sé molte persone che gli vogliono bene.

Come riporta Today, l’incidente è avvenuto alle 19.30 del 16 aprile 2024 sulla circonvallazione Oriani di Verona. Lorini stava rientrando a casa con la sua Honda dopo aver lavorato a Vinitaly: il giovane avrebbe però perso il controllo del mezzo e avrebbe urtato contro il marciapiede sinistro, finendo la sua corsa contro uno dei platani che fanno parte di un lungo viale su quella strada. A nulla sono valsi i soccorsi del 118 arrivati più che tempestivamente: nonostante il tentativo di rianimazione, Lorini è morto.

La famiglia ha scoperto l’incidente attraverso la localizzazione di Google. “Come famiglia - ha spiegato il padre Luciano Lorini, come riporta L’Arena - utilizziamo la localizzazione di Google. È una comodità, una sicurezza. Leonardo sapeva che non l’avremmo mai utilizzata per controllarlo. L’altra sera sarebbe dovuto tornare per cena ma il ‘pallino’ che geolocalizza Leonardo a un certo punto si è bloccato e non si è più mosso. Lo abbiamo chiamato ma il telefono squillava a vuoto”. Papà Luciano ha quindi inforcato la sua bici e si è precipitato nel punto indicato dal localizzatore, trovando il figlio sotto un lenzuolo.

È impossibile pensare al domani senza di lui, ma bisogna attrezzarsi perché non ci sono alternative. La vita di Leo è stata piena” ha aggiunto l’uomo. Leonardo Lorini veniva chiamato in famiglia scherzosamente “l’ambasciatore”: gli mancava un esame per laurearsi in Relazioni internazionali: avrebbe voluto lavorare nella diplomazia in giro per il mondo, ma al tempo stesso desiderava al più presto iniziare la sua vita a Verona con la fidanzata Anna e vicino alla famiglia d’origine. Con Anna era tra l'altro reduce da una vacanza a Lanzarote.

Da bambino era stato uno scout. Amava lo sport, in primis la pallanuoto anche il tennis, il surf e il calcio. Durante il percorso universitario era partito a Pamplona con il programma Erasmus, ma lavorava anche tanto: consegnava le pizze e di recente aveva iniziato a lavorare da Vinitaly.

E stava giocando un’infinita partita a carte con i suoi quattro nonni: li amava e quel gioco era un modo per tenerli sempre vicini, aggiornando continuamente il punteggio.

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