Cronaca nera

"Mi fa male là". Le manipolazioni sulla cassetta con la voce di Emanuela Orlandi

Continuano da parte della famiglia le ricerche di Emanuela Orlandi: al vaglio degli esperti un'inquietante audiocassetta con presunte manipolazioni

"Mi fa male là". Le manipolazioni sulla cassetta con la voce di Emanuela Orlandi

Continua l’analisi sull’audio recapitato all’Ansa a luglio 1983 e molto probabilmente in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi. Ci sono al lavoro i periti di parte della famiglia, tra cui il consulente fonico Marco Perino.

Emanuela Orlandi è una giovane cittadina vaticana che scomparve il 22 giugno 1983 in circostanze misteriose. Da allora sono state seguite diverse piste, ma dopo quasi quaranta anni non ci sono certezze di nessun tipo.

Quarto Grado ha ricostruito un’ipotesi su cosa possa essere accaduto al nastro attualmente esistente, che non è l’originale, sulla scorta degli insoliti tagli e click che si trovano sul lato B dell’audiocassetta. A un certo punto si avvertono anche un innesco e un abbassamento di volume, mentre i lamenti di una ragazza che dice “Lasciami” sono ben evidenti. In un pezzo isolato, tra spazi muti, si sente la stessa ragazza affermare: “Mi fa male là”. Cosa c’era in quegli spazi, le voci maschili che si presume siano sparite via via? E se c’erano, perché sono state eliminate, forse qualche voce poteva essere riconosciuta?

Sembrano voci di diverse ragazze”, ha spiegato a Quarto Grado Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, aggiungendo però che esistono nell’audio diverse frasi di senso compiuto che, ancora oggi, a molti anni di distanza, lui è certo appartengano alla sorella. Pietro Orlandi chiede che qualche analista del Sismi, che a suo tempo lavorò all’audiocassetta, si faccia avanti per prestare testimonianza.

Gli esperti si sono concentrati anche su un suono che si sente a un certo punto: potrebbe essere quello di un proiettore o di una cinepresa. Se fosse una cinepresa, significa che qualcuno avrebbe filmato ciò che stava accadendo: a giudicare dai lamenti di dolore si potrebbe ipotizzare quasi uno snuff movie. Tuttavia Perino e gli altri consulenti propendono per la possibilità che il suono sia proprio quello di un proiettore: questo spiegherebbe i rumori di fondo e l’impressione che quella cassetta sia una registrazione di una registrazione. A suo tempo quell’audio fu bollato come opera di un mitomane, che aveva utilizzato dei rumori provenienti da un film porno.

Intanto ci sono delle novità in relazione alla commissione parlamentare sul caso Orlandi. L’avvocato della famiglia Laura Sgrò ha spiegato a Quarto Grado che il 21 febbraio è attesa la discussione, mentre il voto è previsto a marzo.

Potrebbe essere un ulteriore importante passo per il raggiungimento della verità.

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