Cronaca nera

"Ti taglio la gola". Nelle chat le minacce prima dell'omicidio di Arezzo

Si aggrava ulteriormente la posizione di Jawad Hicham, il 38enne magrebino in carcere ad Arezzo con l'accusa di aver accoltellato a morte moglie e suocera. Nelle prossime ore verrà svolta l'autopsia

Jawad Icham insieme alla moglie Sara Ruschi
Jawad Icham insieme alla moglie Sara Ruschi

È prevista per oggi l'autopsia sulle salme delle due vittime, per fare definitivamente chiarezza sulla tragedia. Intanto Jawad Hicham, l'uomo di 38 anni arrestato la scorsa settimana con l'accusa di aver ucciso la moglie Sara Ruschi e la suocera Brunetta Ridolfi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La sua posizione, tuttavia, va via via aggravandosi, alla luce delle prove che stanno emergendo. Questi gli sviluppi legati al duplice femminicidio di Arezzo, con le prossime ore che saranno decisive sotto molti aspetti. Se il trentottenne magrebino aveva di fatto già confessato agli inquirenti di aver ucciso le due donne, restano da chiarire definitivamente il movente e le dinamiche del dramma. Gli inquirenti, basandosi anche su una chat su Messenger fra la consorte ed un amico, nel quale si era intromesso anche lo straniero con parole minacciose ("A te ti taglio la gola", avrebbe scritto riferendosi alla moglie) hanno ormai accertato come la coppia fosse in crisi da tempo. Ruschi parlava ormai del coniuge come di un ex: già lo scorso mese lo aveva allontanato dalla casa coniugale e poco prima di Pasqua si era presentata dai carabinieri per denunciare il suo atteggiamento sempre più oppressivo.

Il figlio maggiore della coppia: "Ce la faremo"

Senza il referto di un medico o un segno evidente di violenza nei suoi confronti, non era tuttavia stato possibile fare nulla per le forze dell'ordine. Anche il datore di lavoro della donna ha dichiarato alla stampa locale di aver visto Sara Ruschi sempre più tesa e preoccupata, anche a causa di presunti problemi con l'alcol del marito. Sulla base degli ultimi indizi, l'ipotesi più probabile tra quelle al vaglio degli investigatori è che Hicham non avesse accettato il fatto che la propria relazione fosse ormai giunta al capolinea. E durante l'ennesima discussione con moglie e suocera, lo straniero avrebbe perso la testa, accoltellandole entrambe a morte con oltre venti coltellate. Il tutto davanti ai figli di 16 e 2 anni della coppia, che sono stati affidati al nonno materno. Una storia che ha scosso l'intera cittadinanza: il figlio maggiore è stato invitato ieri dal questore del capoluogo aretino a seguire da bordocampo la partita di campionato fra Arezzo e Pianese, che ha sancito la promozione del club amaranto in Serie C. “Ce la faremo" ha risposto il ragazzo a chi allo stadio lo ha abbracciato per incoraggiarlo e manifestargli solidarietà, stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione.

Il sindaco annuncia il lutto cittadino

L'esame autoptico dovrebbe prestissimo far emergere ulteriori indizi. Servirà inoltre a fissare la data dei funerali, che dovrebbero svolgersi in duomo. E il sindaco di centrodestra, Alessandro Ghinelli, ha proclamato il lutto cittadino per il giorno delle esequie. “Un atto dovuto con il quale l’amministrazione comunale intende manifestare la sua massima solidarietà, anche nei confronti dei figli di una delle vittime - il pensiero del primo cittadino, espresso in una nota - auspichiamo che quanto prima sia fatta giustizia, fiduciosi nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura.

La violenza non appartiene a questa città, che continuerà a difendere in ogni modo i propri valori, dei quali la civiltà è il principio fondante".

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