Cronaca nera

"Omicidio volontario aggravato". Filippo Turetta rientrerà in Italia tra 10 giorni: cosa rischia

In attesa della sua estradizione in Italia, il 22enne non è più accusato di tentato omicidio. Non si esclude la pista della premeditazione

"Omicidio volontario aggravato". Filippo Turetta rientrerà in Italia tra 10 giorni: cosa rischia

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"Omicidio volontario". Cosa rischia adesso Filippo Turetta

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"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario”. Con queste parole, il procuratore di Venezia Bruno Cherchi si è rivolto ai giornalisti presenti all’Università degli Studi di Padova per comunicare il nuovo capo d’accusa contro Filippo Turetta, il 22enne sospettato del delitto dell’ex fidanzata coetanea Giulia Cecchettin.

Oltre ad essere accusato di omicidio volontario, fonti della procura fanno sapere che è anche accusato di sequestro di persona. Il procuratore Carchi ha voluto precisare che si tratta di un’ipotesi provvisoria perché devono essere svolti ancora gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti e sulla macchina dell'assassino. E deve essere anche ascoltata la versione dei fatti del ragazzo, in modo da dare un’impostazione più completa all’indagine. Il 22enne è stato arrestato in Germania, nei dintorni di Lipsia, nella giornata di domenica 19 gennaio dopo diversi giorni in cui ha tentato la fuga. Adesso è in attesa di essere estradato in Italia. Sulla permanenza all’estero di Filippo, il procuratore di Venezia ha dichiarato: "Noi abbiamo fatto una riunione ieri pomeriggio e siamo in contatto con l'autorità giudiziaria che è competente per territorio, quindi i passi diplomatici sono stati fatti. Stiamo chiedendo il trasferimento in Italia del ragazzo; questo è sottoposto alla procedura penale tedesca, che ha i tempi e i modi che sono lì previsti e di cui naturalmente dobbiamo tenere conto". Nelle ultime ore, sempre Cherchi ha dichiarato che Filippo avrebbe accettato di fare ritorno in Italia e ciò"è un aspetto che accelera, nell'arco di una decina di giorni, la possibilità di provvedere alla sua estradizione". Il tribunale di Naumburg, interfaccia della megistratura italiana per la consegna del Filippo, ha riferito di non aver ancora ricevuto dalla procura generale di Naumburg la richiesta di estradizione per Turetta avanzata dalla giustizia italiana.

Secondo l’articolo 575 del codice penale, il reato di omicidio volntario prevede una pena alla reclusione di 21 anni e, in presenza di aggravanti, come il legame affettivo con la vittima, può portare all’ergastolo. Per quanto riguarda il sequestro di persona, l’articolo 605 del codice prevede un minimo di sei mesi e un massimo di otto anni dietro le sbarre. Per capire se, oltre ai reati contestati a Filippo, ci saranno delle aggravanti bisognerà attendere il referto autoptico in merito decesso di Giulia, come ha detto lo stesso Carchi: "Dobbiamo ancora valutare i dati di fatto e questo potrà essere fatto solo dopo l'autopsia e gli accertamenti tecnici irripetibili. L'autopsia sarà fatta solo quando ci saranno le notifiche alle parti, quando anche Turetta avrà nominato un suo legale".

Stando a quanto emerso dai primi elementi, gli inquirenti non escludono che l’omicidio della 22enne veneta fosse stato premeditato. Se così fosse, per Filippo sarebbe difficile evitare una condonna all’ergastolo. L'orientamento prevalente in giurisprudenza è quello secondo cui un omicidio volontario può qualificarsi come premeditato quando sussistono i due elementi costituitivi dell'aggravante stessa, quello ideologico e quello cronologico, più volte delineati dalla Corte di Cassazione. L'aggravante della premeditazione è da considerarsi se nell'animo dell'assassino matura inequivocabilmente la decisione di uccidere, senza alcun dubbio o ipotesi di ripensamento e se intercorre un adeguato intervallo di tempo tra l'insorgere del proposito delittuoso e la sua attuazione, tale da consentire un'adeguata riflessione sull'opportunità dell'omicidio. Aver manifestato l'intento di uccidere e poi aver ucciso senza alcun ripensamento sono elementi propri della premeditazione; al contrario, la prevalente occasionalità del delitto esclude che esso possa qualificarsi come premeditato.

In queste ore, le forze dell’ordine sono alla ricerca dell’arma del delitto, un coltello con cui Giulia sarebbe stata colpita una ventina di volte.

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