Scena del crimine

La pista turca, le segnalazioni su Angela Celentano: "C'era una forte somiglianza ma poi..."

Angela Celentano scomparve all'età di 3 anni il 10 agosto del 1996. Gli ultimi sviluppi sulla vicenda portano a una pista turca. "Il giudice ha prorogato di altre 6 mesi le indagini", spiega a ilGiornale.it l'avvocato Luigi Ferrandino

In foto (da sinistra) i genitori di Angela Celentano e l'avvocato Luigi Ferrandino
In foto (da sinistra) i genitori di Angela Celentano e l'avvocato Luigi Ferrandino

"Ci sono state due circostanze in cui ho fortemente creduto che potesse trattarsi di Angela". Lo rivela a ilGiornale.it l'avvocato Luigi Ferrandino, che assiste i genitori di Angela Celentano, la bimba scomparsa all'età di 3 anni durante una gita con la famiglia sul Monte Faito il 10 agosto 1996. A luglio, il gip del Tribunale di Napoli Federica Colucci ha ordinato una proroga di altri sei mesi delle indagini relative alla cosiddetta "pista turca", un'inchiesta avviata dalla Dda partenopea nel 2009 e per la quale, nei mesi scorsi, la procura del capoluogo campano aveva chiesto l'archiviazione.

Sintetizzando i fatti: secondo la testimonianza di una blogger, Angela Celentano, che oggi avrebbe 30 anni, si troverebbe in Turchia con un uomo che "si finge suo padre". Gli accertamenti condotti all'epoca non trovarono riscontro ma la gip, facendo capo alle annotazioni di fine rogatoria, ha ritenuto che vi fossero delle circostanze ancora da approfondire.

Avvocato Luigi Ferrandino, ci sono novità riguardo alle indagini sulla scomparsa di Angela Celentano?

"L'unica novità è che il gip del Tribunale di Napoli ha prorogato di altri sei mesi le indagini sulla 'pista turca'. Credo, però, che l'attività investigativa vera e propria non sia ancora cominciata, perché bisogna dapprima tradurre tutta la documentazione relativa agli accertamenti che furono condotti all'epoca, 14 anni fa".

E invece per le segnalazioni?

"Di nuove non ce ne sono state. O meglio non segnalazioni che abbiamo ritenute degne di approfondimento. Poi chiaramente ne riceviamo molteplici, anche tramite l'associazione Manisco World, che si occupa della ricerca di persone scomparse in tutto il mondo".

In base a quale criterio decide se procedere o meno con le verifiche?

"La prima scrematura viene fatta sulla base delle caratteristiche fisiche. Nel senso che si mette a confronto la foto della persona segnalata con la Age Progression, in questo caso di Angela. Qualora vi siano delle somiglianze si procede con ulteriori approfondimenti. Il passo successivo è quello di acquisire materiale biologico da cui poi estrarre il Dna, che chiaramente fuga ogni dubbio".

In questi anni di ricerche, c'è mai stata una volta in cui ha creduto di essere a un passo dalla svolta?

"Da avvocato cerco di non lasciarmi mai sentimentalmente coinvolgere, ma le confesso che ci sono state due circostanze in cui ho fortemente creduto che potesse trattarsi di Angela perché c'erano molteplici compatibilità".

A quali circostanze si riferisce?

"Uno è il caso di Celeste Ruiz e l'altro, più recente, della modella sudamericana. In questo ultimo caso, per un amaro scherzo del destino, c'era una somiglianza impressionante anche con una delle due sorelle di Angela. Ci abbiamo creduto e sperato poi, purtroppo, il Dna ha dato esito negativo".

Qual è l' ipotesi investigativa che ritiene più veritiera rispetto alla scomparsa di Angela?

"È un po' complicato rispondere a questa domanda. Tutte le ipotesi sono attendibili, a partire dalla pedofilia fino al traffico di organi e alle adozioni illegali. Purtroppo non ci sono mai stati elementi che abbiano veicolato in modo certo e inequivocabile le indagini in una sola direzione".

Perché arrivano maggiori segnalazioni dal Sud America?

"Nei Paesi del Sud America, forse per una questione culturale o sociale, c'è una grande attenzione alla ricerca delle persone scomparse, specie se si tratta di minori. Nel senso che c'è maggiore passaparola, anche attraverso i social. Poi chiaramente è anche una questione di tratti somatici. Per intenderci, non è così raro che una ragazza sudamericana assomigli a una dell'Italia meridionale".

Nel primo quadrimestre del 2023 ci sono stati più di 5mila bambini scomparsi in Italia. Come lo spiega?

"Le motivazioni sono diverse. In molti casi vanno ricercate all'interno della famiglia. In altri, invece, ci sono piste alternative al contesto familiare".

Del tipo?

"Quelle relative sia al traffico di organi che alle adozioni illegali. Purtroppo sono 'mercati' ancora fervidi".

Quale consiglio darebbe ai genitori dei bambini scomparsi?

"Di attivarsi velocemente perché il fattore tempo è fondamentale. Poi di fornire a chi di dovere tutte le informazioni e gli elementi utili al ritrovamento della persona scomparsa, soprattutto se si tratta di un minore. In tal senso i genitori di Angela Celentano sono stati pionieri".

In che modo?

"Hanno creato un sito internet apposito su cui hanno condiviso le foto di Angela da bambina, persino quelle dei giocattoli, e l'audio della canzoncina che la madre le cantava per farla addormentare. Accade spesso, soprattutto quando trascorre molto tempo, che sia la persona scomparsa poi a riconoscersi in alcuni dettagli o immagini e a contattare la famiglia d'origine. In tal senso, può essere utile rivolgersi a un'associazione che si occupa di supportare i familiari delle persone scomparse anche nella diffusione dei contenuti multimediali. Oggi per fortuna abbiamo anche i social, che sono un potentissimo mezzo di comunicazione".

Ha sempre la speranza di ritrovare Angela?

"Guardi io le rispondo con una frase di Catello Celentano, il papà di Angela: 'Finché non avrò la certezza che mia figlia è morta, finché non avrò un corpo su cui piangere, continuerò a cercarla viva.

Dovessi arrivare fino in capo al mondo'".

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