Cronaca nera

La nuova vita del fidanzato di Saman: "Cosa farà col risarcimento"

Il fidanzato di Saman Abbas si costituirà parte civile. Ed è pronto a battersi per le coetanee che rischiano soprusi come la 18enne di Novellara

La nuova vita del fidanzato di Saman: "Cosa farà col risarcimento"
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Con Saman Abbas sempre nel cuore. Si sta riprendendo la propria vita Saqib Ayub, il fidanzato di Saman che si era opposta al matrimonio forzato: un bacio sui social con Saqib, conterraneo appartenente a una casta più bassa ha, secondo gli inquirenti, scatenato la furia dei parenti, che l’avrebbero portata alla morte nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio a pochi passi dalla casa di Novellara in cui la giovane aveva vissuto.

La svolta di Saqib

Manca davvero pochissimo all’inizio del processo contro i parenti della giovane e diverse istituzioni si costituiranno parte civile. Tra queste c’è anche Saqib: oggi fa il cuoco in Piemonte, dopo aver lasciato il Frusinate, dov’era residente ai tempi della relazione con Saman. Ed è sempre in contatto con il suo avvocato Claudio Falleti, ormai divenuto per lui uno di famiglia.

Gli ho dato una mano coi documenti – ha raccontato il legale a Il Resto del Carlinoe nel frattempo ero riuscito a trovare una collocazione per lui in una struttura per rifugiati nell’Alessandrino, anche per tutelarlo dopo quello che è successo a Saman. Da qualche mese è riuscito a ottenere finalmente il permesso di soggiorno per cinque anni”.

Le minacce

Saqib e Saman si erano conosciuti mentre lei era in una comunità protetta. La 18enne si era infatti rivolta ai servizi sociali italiani perché i genitori l’avevano costretta a un fidanzamento forzato con un cugino più vecchio in Pakistan. Ma lei si era opposta. Quando ha iniziato la sua autentica storia d’amore con Saqib, lui e i suoi parenti in Pakistan sarebbero stati minacciati dalle famiglie dei genitori di Saman.

Saqib ha ancora la paura negli occhi. Andrò solo io. Lui non vuole trovarsi davanti quei mostri”, ha commentato Falleti riferendosi ai rinviati a giudizio. Al processo saranno presenti solo tre imputati. Uno è Danish Hasnain, da sempre ritenuto l’esecutore materiale del delitto ma che oggi prova a dare una sua versione dei fatti, una versione che potrebbe essere smentita in primis dai tabulati telefonici che attestano le conversazioni avvenute con il padre di Saman.

Poi ci sono i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanulaq, ripresi dalle telecamere di sorveglianza dell’azienda di Novellara in cui gli Abbas lavoravano: i due sono stati “visti” dall’occhio il giorno prima della scomparsa della giovane, mentre recavano una pala e un sacchetto al di là delle serre. Nella buca in cui Danish ha indicato la presenza del corpo di Saman c’era un sacchetto esattamente come quello inquadrato dalla videosorveglianza.

Il nodo di Nazia e Shabbar

Non saranno in aula neppure la madre di Saman, Nazia Shaheen, attualmente latitante, e il padre Shabbar Abbas, arrestato, ma oggetto di continui rinvii al tribunale di Islamabad. “I dieci rinvii d’udienza per la decisione sull’estradizione sono scandalosi. Ho letto parole inaccettabili da parte del legale difensore di Shabbar, mettendo in discussione la nostra magistratura. Credo che il governo italiano debba convocare l’ambasciatore pakistano e intervenire”, ha chiosato Falleti.

Il possibile risarcimento

Secondo il legale, l’ambasciatore italiano in Pakistan dovrebbe far venire in Italia i genitori di Saqib con un visto turistico, date le minacce ricevute a suo tempo: Falleti si è offerto di pagare le spese per il viaggio e di ospitarli nella sua casa.

E promette che in caso di risarcimento Saqib si batterà affinché non ci siano più Saman.

Se mai otterremo dei soldi - ha spiegato - li devolveremo a un’unica causa: creare e aprire una ‘Fondazione Saman’ che possa tutelare le vittime dei matrimoni forzati. Questo è il nostro sogno, nonché unico obiettivo oltre ovviamente ad avere giustizia”.

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