Cronaca giudiziaria

Strage di Erba, depositati gli atti per riaprire il caso: cosa può succedere

Il sostituto Pg di Milano ha consegnato una relazione al procuratore generale per l'eventuale riapertura del caso sulla strage di Erba

Olindo Romano e Rosa Bazzi durante uno dei processi
Olindo Romano e Rosa Bazzi durante uno dei processi

Il caso sulla strage di Erba potrebbe riaprirsi. Il sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, ha depositato al procuratore generale Francesca Nanni e all'avvocato generale Lucilla Tontodonati una relazione, redatta sulla scorta di nuovi elementi presentati dalla difesa, che ipotizza la possibilità che si torni a discutere della serie di delitti compiuti in provincia di Como nel 2006. Fino a questo momento, per la strage ci sono stati due condannati in via definitiva, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, accusati delll'omicidio di Raffaella Castagna, del figlio di 2 anni Youssef Marzouk, della nonna del piccolo Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini.

Ovviamente, è solo un'ipotesi finora sul tavolo. La relazione, infatti, dovrà essere valutata dal procuratore Nanni e dal suo braccio destro Tontodonati. È a loro che spetta la decisione finale se unire la loro richiesta all'istanza di revisione del processo che i difensori di Olindo e Rosa, sono in procinto di presentare a Brescia. La richiesta di revisione, più volte annunciata, si basa su intercettazioni e testimonianze che sarebbero inedite. Non si conoscono finora i dettagli, che verranno resi noti solo in sede processuale, ma un'eventuale riapertura del caso sarebbe una notizia importante in una storia giudiziaria che, ormai da anni, vede come assodata la posizione di colpevolezza dei due condannati.

Nei giorni scorsi è stata pubblicata la prima parte del podcast "Il grande abbaglio", basato sulla controinchiesta relativa alla strage di Erba contenuta nell'omonimo libro pubblicato nel 2008 dai giornalisti Felice Manti ed Edoardo Montolli, e oggi rieditato da Algama nella sua versione aggiornata. Nella prima puntata, dal titolo "La verità sul riconoscimento di Mario Frigerio", gli autori fanno ascoltare per la prima volta in maniera completa tutti gli audio mai entrati a processo nei quali, tra le altre cose, il testimone della strage, dopo aver in teoria già riconosciuto Olindo Romano come suo aggressore, non ricordava assolutamente nulla dell'accaduto. Nel podcast in cinque puntate "Anime nere" del quotidiano "La Provincia di Como", invece, si registrano le parole del giudice Luisa Lo Gatto, che ha scritto le oltre 280 pagine di sentenza sul caso.

Questa è la prima volta che uno dei protagonisti del caso giudiziario parla in pubblico del caso.

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