Cronaca nera

L'addestramento, poi il malore: morto tenente di vascello a La Spezia

Il tenente di vascello Savarese è morto durante un corso di specializzazione da subacqueo, si tratta di una tragedia senza precedenti negli ultimi decenni

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La Marina Militare Italiana comunica che questa mattina, presso la base del Varignano (La Spezia), il tenente di vascello Michele Savarese di 31 anni è morto mentre si trovava in mare nell’ambito di un corso di specializzazione da subacqueo. Alle 10:30 circa, durante un’attività addestrativa propedeutica al conseguimento dell’abilitazione quale operatore subacqueo per lavori in carena, il tenente di vascello ha accusato un malore e nonostante gli immediati soccorsi e i tentativi di rianimazione da parte del personale sanitario presente, è deceduto.

Attualmente, riferisce sempre la Marina Militare, sono in corso accertamenti per verificare le cause dell’accaduto e i familiari dell'ufficiale sono stati informati. Il tenente di vascello, celibe, era in servizio presso l’ufficio allestimenti e collaudi nuove unità del Muggiano quindi non fa parte del personale del Gruppo Operativo Incursori (Goi) ovvero l’unico vero e proprio reparto di Forze Speciali della Marina Militare, né del Gruppo Operativo Subacquei (Gos), il reparto alle cui dipendenze sono posti i palombari.

L’episodio non ha precedenti negli ultimi anni, a conferma dell'osservanza scrupolose del protocollo di norme di sicurezza da parte del personale che opera al Varignano, dove vengono formati gli operatori delle Forze Speciali della Mm e dove il brevetto di subacqueo viene conseguito da altro personale militare, rappresentando un'eccellenza a livello globale in questo settore.

I militari del Goi, infatti, vengono formati proprio al Varignano – che è anche sede del reparto rientrando, insieme al Gos, nel Comando Subacquei e Incursori (Comsubin) – dopo un lungo addestramento tra i più duri al mondo. Il reparto incursori del Goi è, senza peccare di superbia, uno dei migliori reparti di Forze Speciali esistenti e la sua organizzazione interna, così come l’identità degli operatori, è coperta dai massimi livelli di segretezza.

Per quanto riguarda il Gos, esso fa della Marina Militare l'unica forza armata a poter disporre di una componente specializzata nel condurre operazioni subacquee complesse attraverso l’impiego di operatori o di veicoli filoguidati fino alla profondità di 1500 metri. L’esperienza operativa di questi uomini risale alla seconda metà del XIX secolo ed è maturata di pari passo con le sfide affrontate dal personale militare durante la storia del nostro Paese.

Le procedure e le tecniche necessarie ad effettuare i recuperi navali, la camera di decompressione, la muta per immersione, l’autorespiratore, la maschera, le pinne e molto altro ancora è stato ideato, realizzato ed impiegato proprio dagli uomini del Varignano.

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