Cronache

Abbattuto dopo 50 anni l'economostro di Alimuri

Il rudere del maxi albergo si è accartocciato su se stesso per effetto di 1200 microcariche esplosive

Abbattuto dopo 50 anni l'economostro di Alimuri

L’ecomostro di Alimuri è stato demolito. Sessanta chili di esplosivo hanno fatto implodere il rudere del maxi albergo che si è accartocciato su se stesso per effetto di 1200 microcariche esplosive. L'abbattimento è avvenuto cinquant'anni dopo il blocco dei lavori e una lunga battaglia giudiziaria. "La giornata di oggi possa servire a dare un segnale chiaro ai cittadini - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti - la tutela del nostro territorio è e sarà priorità delle amministrazioni locali e del governo".

Sono state 1.200 cariche di esplosivo da cinquanta grammi ognuna a far collassare l’ecomostro che deturpava una delle località più belle della costa campana da cinquant’anni. La spiaggia di Alimuri, tra Vico Equense e meta di Sorrento, potrà, dopo la rimozione delle macerie di quello che doveva essere un albergo di lusso da 150 camere e la messa in sicurezza di un costone, tornare tra le località fruibili ai turisti e ai residenti. L’abbattimento è costato circa 350mila euro al comune di Vico Equense, ma sulla vicenda, oggetto di decenni di battaglie ambientaliste, pesa ancora un contenzioso tra l’ultima società proprietaria della struttura dell’immobile e le istituzioni, dato che un accordo del 19 luglio 2007 tra questa e il ministero della Cultura è oggetto ancora di un contenzioso amministrativo.

Dal mare, a bordo di una nave veloce messa a disposizione dalla Snav, la demolizione trasformata in un evento-spettacolo è stata seguita da circa 250 invitati, vip e giornalisti. Sulla spiaggia di Meta di Sorrento si sono raccolte alcune centinaia di persone. Qualcuno, approfittando della temperatura mite e dello scirocco, ha fatto anche il bagno. Sulla spiaggia anche alcune scolaresche ed una quarantina di barche che hanno seguito l’evento dal mare.

"Per mettere in sicurezza il territorio serve un profondo cambio di mentalità: le amministrazioni locali devono avere il coraggio e la serietà di vietare le costruzioni in zone ad alto rischio idrogeologico - ha commentato Galletti - occorre il ripristino dei luoghi in cui si è costruito in violazione delle basilari leggi di natura".

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