Cronache

Adesso Matteo ha le spalle al muro

Adesso Matteo ha le spalle al muro

Matteo Salvini non ce l'ha fatta a difendere il suo sottosegretario Armando Siri, indagato per una tutt'altro che limpida storia di corruzione. Dopo settimane di braccio di ferro ancora ieri mattina la richiesta di dimissioni avanzata con forza dai grillini era definita irricevibile da parte della Lega il premier Conte ha annunciato il licenziamento di Siri. Ha vinto Di Maio, ha perso Salvini. Ma soprattutto ha perso chiunque pensi che la politica non debba essere lasciata nelle mani dei magistrati che con un semplice avviso di garanzia possono decidere sul destino dei governi (prassi purtroppo assai diffusa in Italia). Conte ha smesso i panni di «avvocato» e ha indossato la toga del «giudice» degli italiani, molto probabilmente messo alle strette dai Cinque Stelle, suoi azionisti di maggioranza.

Qui non stiamo parlando del destino di un uomo, Armando Siri, del quale probabilmente lo dico con rispetto - non sentiremo la mancanza. In gioco c'è molto di più, cioè la differenza tra uno Stato liberale e garantista (con tutti) e uno oscurantista e giustizialista. Abbiamo creduto che la Lega avrebbe saputo tenere la barra diritta sulla prima ipotesi ma evidentemente ci sbagliavamo. In questo governo è brutto dirlo ma è la verità Matteo Salvini, superstar presso l'opinione pubblica, è un gregario e del resto non potrebbe essere diversamente stanti i numeri in Parlamento.

Salvini ha le spalle al muro e una sola via d'uscita: fare saltare il governo, non sul signor Siri ma su un principio, quello garantista, ben più importante. Lo farà? Non lo so, ma non penso ne abbia la forza e il coraggio. Peccato, ci avevamo sperato anche perché l'alternativa è bella e pronta come dimostrano tutti i sondaggi. Se si andasse a votare domani è certo che Salvini potrebbe andare a Palazzo Chigi non come ospite-socio mal sopportato, ma come premier e leader di un vasto schieramento, il vecchio centrodestra, ancora ben radicato nel Paese.

In ogni caso è evidente che questo governo potrà continuare per un po' a fare danni ma politicamente, e in quanto a fiducia e rapporti umani tra le sue componenti, è morto ieri sera.

Il che mette una pietra tombale sulla pur remota possibilità che almeno qualcuna delle tante emergenze che ci assediano vengano risolte a nostro vantaggio.

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