Cronache

"Affanno e angoscia, per gli ansiosi è una catastrofe"

Lo psichiatra: "Ecco come l'afa ci trasforma da dottor Jekyll a Mr. Hyde

"Affanno e angoscia, per gli ansiosi è una catastrofe"

Il caldo uccide il desiderio sessuale, influisce sulle nostre capacità lavorative e ci trasforma da dottor Jekyll in Mr Hyde. Più aumenta la colonnina di mercurio, più diminuisce la nostra voglia di far. Ma ci sono sistemi per difendersi, spiega il professor Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Sant'Agostino di Milano.

Professore temperature elevate come quelle di questi giorni influiscono sulla psiche?

«Sicuramente e in maniera negativa. Uno studio dell'Università di Berkeley evidenzia che mutamenti climatici bruschi causano un aumento di aggressioni, stupri e omicidi. Ogni due gradi centigradi in più fanno salire anche del 15 per cento il numero dei reati. E c'è un altro dato importante: nelle settimane di clima temperato cala il numero dei suicidi, mentre con il caldo torrido aumentano i ricoveri nei centri di igiene mentale».

Cosa accade a livello fisico e psicofisico?

«Temperature troppo elevate non permettono al cervello di sviluppare appieno le sue potenzialità, anche se ci sono differenze sostanziali da individuo a individuo, dipende a che biotipo apparteniamo».

Si spieghi meglio...

«Ci sono soggetti che soffrono di Seasonal Affective Disorder o depressione invernale, e questi con afa e luce tendono a star meglio. I soggetti ansiosi, invece, caricano in maniera eccessiva quelle sensazioni che conoscono e temono, ovvero affanno, tachicardia e il caldo esagerato, che per tutti sono un disagio, le percepiscono come una catastrofe».

E come reagiscono i depressi?

«Questi hanno normalmente una percezione del dolore particolare e vivono l'afa con angoscia, disperazione, come fosse qualcosa di inevitabile. Chi è in depressione, poi, fatica a dormire ma ne avrebbe bisogno. Condizioni come quelle di questi giorni di certo non favoriscono il sonno. Nel bipolare, invece, sono fattore scatenante di episodi di euforia maniacale. C'è chi si ritrova quindi a correre per ore o a pulire casa tutta la notte. Tecniche di rilassamento muscolare progressivo e mindfulness possono essere d'aiuto per chi ha questi problemi».

E chi di questi problemi non ne ha, come reagisce con questo clima infuocato?

«Comunque male. Tutti diventiamo più insofferenti, impulsivi e istintivi e perdiamo facilmente la pazienza. Dal punto di vista fisico e biologico abbiamo meno capacità di reagire, perché ci sentiamo fiacchi e meno forti. Questo genera malumore, si fatica a concentrarci, siamo meno motivati nel fare le cose. Procastiniamo, insomma, o siamo meno veloci mentalmente e fisicamente nello svolgere i compiti quotidiani. Poi si mangia meno e si fa meno sesso».

C'è qualche modo per difendersi?

«Innanzi tutto impariamo a bere spesso e molto, non solo durante i pasti. Scegliamo abbigliamento leggero, che ci metta a nostro agio. Per le donne niente tacchi o vestiti stretti. Temperature eccessive determinano ipersudorazione e vasodilatazione quindi meglio abiti larghi e leggeri, per evitare l'effetto serra, colori chiari e stoffe traspiranti».

Gli uomini invece?

«A loro consiglio di rinunciare alla cravatta, che preme sul barocettore all'incrocio tra carotide e giugulare, aumentando la sensazione di disagio e calore.

Non a caso anche Obama giunto alla Casa Bianca ha vietato la cravatta, così ha diminuito l'utilizzo dei condizionatori e ha potuto puntare su una politica ecologically correct ».

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