Cronache

Aggredirono e spappolarono la milza a poliziotto: due arresti

Il 20 agosto scorso i due avevano reagito all'arresto aggredendo una pattuglia. Ora sono finiti in carcere

Aggredirono e spappolarono la milza a poliziotto: due arresti

È bastato un solo pugno, ma sferrato con inaudita violenza, per spappolare la milza di un poliziotto, che lo stava arrestando.

Lui, Mohamed Adoini, 33 anni, tunisino, è conosciuto dalle forze dell'ordine di tutto il nord Italia. È un soggetto molto pericoloso, con precedenti per rapina e lesioni, rimasto coinvolto in un'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia, di Milano, sul traffico di "carne umana". Clandestini scarrozzati dall'Italia alla Francia, stipati nei bagagliai delle automobili, piuttosto che nei cassoni dei furgoni, col rischio di morire asfissiati. Ma non è tutto. È molto cattivo e violento, Adoini, ed è anche lui clandestino in Italia. Evidentemente, però, questi non sono motivi sufficientemente validi, per allontanarlo dal nostro Paese.

Tanto è vero che la sera del 20 agosto scorso - a distanza di cinque giorni da quando fracassò il naso al titolare di una pizzeria al taglio, colpendolo col manico di un coltello - riesce a massacrare pure il poliziotto, un assistente in servizio al commissariato di Sanremo e, il giorno dopo l'aggressione - appena uscito dalla caserma di polizia, non essendo stato possibile spiccare un provvedimento di fermo - si prende pure il lusso di tornare nella stessa pizzeria al taglio, ma stavolta il titolare (memore delle botte di qualche giorno prima) si nasconde, lasciando campo libero al tunisino, che assieme a un proprio connazionale (Amed Triaa, di 19 anni, anch'egli raggiunto da una misura cautelare) gli sfascia il locale, portando via diverse bottiglie di birra. Il tutto in una rapida successione.

La sera del 20 agosto, in particolare, nei pressi di un supermercato di Bussana, sempre a Sanremo, viene segnalata la presenza di tre ubriachi. Rochdi Hosni, 31 anni, viene quasi subito preso e portato in auto. Sfascerà l'interno della volante a calci e testate. Gli altri due scappano. Il poliziotto riesce a fermare Adoini, che tuttavia, gli sferra un pugno alla milza. L'agente cade a terra in preda agli spasmi per il dolore. Il nordafricano, invece, si assicura la fuga. Il giorno dopo, Adoini, viene rintracciato e portato in caserma. Tuttavia, mancano le prove per arrestarlo.

Passano i giorni e la Squadra Mobile raccoglie tutti gli elementi investigativi a carico dei due magrebini, con il diciannovenne che ha comunque una posizione marginale. Deposita gli atti alla Procura della Repubblica e il gip del locale tribunale spicca il mandato di arresto per entrambi, con il pericolo di reiterazione del reato. Adoini e Triaa, che si trovavano assieme nei tre episodi contestati, vengono portati in carcere.

Una volta processati e scontata la pena saranno affidati a un centro di identificazione e, forse (il condizionale è d'obbligo), saranno espulsi dall'Italia.

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