Cronache

Aggressioni ai medici, mille episodi nel 2019

Dall'inizio di quest'anno sono già tre gli episodi denunciati. Secondo gli esperti, le aggressioni non denunciate porterebbero il totale a 3mila

Aggressioni ai medici, mille episodi nel 2019

Dall'inizio del 2020, si contano già 3 aggressioni fisiche, ai danni di medici o personale sanitario. E il fenomeno, secondo i dati di un recente sondaggio Anaao Assomed forniti da Ansa, è sempre più preoccupante.

Il 65% dei medici dice, infatti, di essere stato vittima di aggressioni, il 66,19% verbali e il 33,81% fisiche. Una percentuale che sale tra i dottori in servizio nei pronto soccorsi e al 118: qui i medici aggrediti raggiungono l'80%. Secondo i dati, ad avere la peggio sono le donne, che rappresentano il 56% dei casi di aggressioni. E il fenomeno sta diventando una vera e propria emergenza di sanità pubblica, tanto che il governo ha deciso di presentare un disegno di legge (per ora ancora fermo in Parlamento), per cercare di arginare la triste tendenza.

Secondo i dati Inail, ogni 3 giorni si verifica una nuova aggressione a danni di medici o personale sanitario. Nel 2019, i numeri ufficiali parlano di più di mille episodi che, però, sarebbero solamente una piccolissima parte del totale: numerose, infatti, sarebbero le aggressioni non denunciate, che porterebbero il totale a 3mila episodi in un solo anno.

I più esposti ai rischi sono i dottori del pronto soccorso: sono 456 i casi di violenza registrati lo scorso anno. Subito dopo si trova il personale sanitario al lavoro in corsia, con 400 casi, mentre le aggressioni ai dottori degli ambulatori sarebbero state 320. E nel 16% dei casi, i medici aggrediti sono stati costretti a rivolgersi a un collega che li curasse.

Ad occuparsi del fenomeno era stato già il primo governo Conte, che aveva approvato un ddl, proposto dall'allora ministro della Salute, Giulia Grillo, che proponeva la creazione di un Osservatorio nazionale per monitorare gli episodi di violenza ai danni dei medici e promuovere studi per aumentare i livelli di sicurezza dei posti di lavoro. Inoltre, il ddl aveva proposto un'aggravante, da inserire nel codice pensale, per chi commette reati con violenza e minacce verso un operatore sanitario, che esercita le sue funzioni.

Nel settembre del 2018, il Cdm aveva votato la legge, che è ancora ferma, non essendo ancora passata al vaglio del Parlamento.

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