Cronache

I dubbi degli esperti sull'Air Force di Renzi

Molto è stato scritto e detto sulla scelta del presidente del Consiglio, ma cosa ne pensano davvero gli esperti del settore?

I dubbi degli esperti sull'Air Force di Renzi

Dopo tante parole e fiumi di inchiostro vogliamo chiedere un parere tecnico ad un esperto del settore. Siamo così andati a interpellare un professionista del mondo aeronautico, già docente universitario e ora impegnato come consulente avio di un'azienda estera. Per questioni di "privacy" professionale ometteremo di citare il nome, su precisa richiesta dell'interessato, che chiameremo Dr. Volo

Secondo la Sua esperienza, perché il presidente del consiglio ha rivolto la sua attenzione proprio verso un Airbus 340­400?
La ringrazio per la Sua domanda che mi permette di sciogliere alcuni rebus che ho letto sulle pagine della stampa in questi mesi. L' Airbus 340­-400 ha certamente doti di grande volatore su rotte transoceaniche, è dotato di autonomia sufficiente a raggiungere senza scalo le americhe, e offre un confort a bordo di tutto rispetto. Certo che rivolgersi alla Etihad per il suo leasing suona come una cortesia, a mio modo di vedere esagerata, verso la compagnia che ha salvato l'Alitalia dallo sfacelo in cui versava dopo anni di gestione romana.

Si potevano fare altre scelte più economiche?
Le rispondo subito portandoLe un esempio: il presidente del Consiglio della Corona Britannica ha a disposizione un Airbus A330 'Voyager' della RAF che viene utilizzato come rifornitore aereo quando non necessario per i voli ufficiali, riducendo il costo orario da £ 6,700 per un charter a £2,000.

Certo un bel risparmio, ma non faranno certo volare il primo ministro inglese con un aerocisterna?
Certamente no, il "refit" cioè la riconfigurazione VIP è costato dieci milioni di Sterline, ma ha permesso risparmi dell'ordine di 775,000 Sterline all'anno.

Pensa che il costo per il contribuente italiano sia stato simile?
Direi proprio di si. Aggiungiamo però che col leasing si è parlato di un costo orario di quarantamila euro, che vengono versati direttamente a Etihad. Inoltre nell'ambiente si parla anche di una consulenza milionaria sulla riconfigurazione pagata a caro prezzo a un generale dell'Aeronautica in pensione.

Si è parlato molto anche dei piloti, Lei cosa può dire ai ns. lettori?
Un fatto è certo, l'Aeronautica Militare Italiana non ha in servizio piloti abilitati al pilotaggio di quadrimotori a getto. Inoltre non dispone neppure di piloti e copiloti abilitati al volo transoceanico. E neppure di personale di bordo, come assistenti di volo, "steward" abilitati ai voli a lunghissimo raggio. Per non parlare dell'assenza di personale di terra abilitato alla manutenzione di questo velivolo.

Mi sembra un fatto gravissimo, come si può ovviare?
In una maniera onerosa: distaccando almeno due/tre coppie di pilota/copilota per almeno otto mesi in maniera da seguire l'apposito addestramento. Noti che i voli di stato devono essere gestiti dal 31° Stormo dell'Aeronautica, che non può certo permettersi di perdere delle risorse di personale per periodi così lunghi.

Ha parlato di personale di terra, vuole essere più preciso per i non addetti ai lavori?
Certo: una "macchina" di questo tipo necessita di manutenzione dopo ogni volo e non essendo in uso da parte dell'A.M. essa non ha mai formato il personale che possa garantire il necessario supporto tecnico per far volare in sicurezza l'aereo.

La sicurezza può avere spinto a questa scelta?
Veda, sicurezza è anche avere la certezza che il carburante imbarcato rispetti i requisiti di qualità previsti dalla norme della navigazione aerea. Se in carico all'A.M. l'autorità militare potrebbe imporre la presenza nei voli verso Paesi del terzo mondo di uno specialista carburanti a bordo, che garantisca con analisi appropriate eseguite al momento del rifornimento che il carburante sia adeguato alle caratteristiche dell'aereo.

Ha parlato di aereo in carico all'A.M., tramite il 31° Stormo, ma l'aereo in questione ha matricole militari o civili?
Bella domanda, attualmente civili. Vede, è stata scelta una strada piuttosto complicata per risolvere un problema relativamente semplice, che si sta complicando sempre di più durante il suo percorso. L'aereo potrebbe anche essere "operato" da Alitalia utilizzando personale civile in "prestito" all'Aeronautica, vista la mancanza di personale militare adeguatamente abilitato e che abbia effettuato il cosiddetto "passaggio macchina" su questo aereo.

Si poteva effettuare una scelta differente?
Probabilmente sì, acquistando un velivolo già pronto in configurazione VIP che fosse gestibile direttamente da Alitalia e servisse per tutti i voli di Stato, sia quelli del presidente della Repubblica, che del Presidente del Consiglio. E per il Santo Padre, ricordo ai lettori che l'Alitalia fornisce i trasporti per la Santa Sede.

Insomma un flop?
Diciamo una scelta azzardata che non vede, per il momento, soluzioni adeguate.

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