Cronache

Airbus, l'ultima ipotesi: "Lo schianto forse causato ​da un attacco hacker"

Un esperto di navigazione aerea al Financial Times: "Gli inquirenti diffondono interpretazioni affrettate: l'accelerazione della discesa potrebbe essere causata dall'hacking elettronico"

Airbus, l'ultima ipotesi: "Lo schianto forse causato ​da un attacco hacker"

Che il Financial Times possa essere sensibile alle sirene dei complottisti, è davvero difficile da credere: eppure appena ieri l'autorevole giornale londinese pubblicava la lettera di un esperto di aviazione che ipotizzava una ricostruzione inedita dell'incidente dell'Airbus A320.

All'origine della sciagura sulle Alpi francesi potrebbe esserci addirittura un attacco hacker, spiega Matt Anderson della Indigo Aerospace. Nella versione dell'esperto pubblicata poi dal Financial Times viene smontata tutta l'impostazione dell'indagine ufficiale.

"Gli incidenti aerei sono eventi complessi - esordisce Andersson nella sua lettera - che richiedono indagini approfondite da parte di esperti, e anche di testare più variabili indipendenti. Le interpretazioni dell'audio del velivolo restano non verificate. Queste e altre letture dei dati continuano ad essere fornite da magistrati e funzionari pubblici che ovviamente non possono essere esperti in materia di indagini di sicurezza aerea - e che potrebbero pregiudicare una valutazione tecnica formale".

Andersson, ad esempio, punta il dito contro le ricostruzioni frettolose e approssimative a proposito delle possibili cause dello schianto e dell'improvvisa accellerazione che Lubitz avrebbe impresso all'aereo in fase di discesa. "Che - spiega l'esperto - potrebbe derivare da un qualsiasi numero di cause, tra cui l'hacking elettronico esterno dei sistemi di controllo e di navigazione del velivolo attraverso malware o intercettazione elettromagnetica."

È per questo motivo, conclude Andersson, che i velivoli militari e dei capi di Stato normalmente installano schermature e protezioni speciali, mentre quelli civili non lo fanno. L'invito, insomma, è a una maggiore cautela: lasciamo parlare gli esperti. L'avviso è rivolto a tutti.

A partire dagli inquirenti.

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