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Alfano tradisce un'altra volta In Europa veleni su Berlusconi

Scorrettezza istituzionale del ministro: la portavoce chiama i giornali per dire che la Merkel non sopporta l'ex premier. Lo staff della cancelliera smentisce

Alfano tradisce un'altra volta In Europa veleni su Berlusconi

Un goffo tentativo di disinformatia . Da dietro le quinte del vertice del Ppe a Madrid spunta una trama che suonerebbe buffa, se non fosse per gli attori istituzionali in campo, a partire da Angelino Alfano, che è pur sempre il ministro dell'Interno italiano in carica. Per capire i contorni della manovra orchestrata da Danila Subranni, la sua portavoce, bisogna calarsi nell'atmosfera del vertice appena concluso.

Fin da subito l'attenzione della stampa italiana si concentra sulla partecipazione di Silvio Berlusconi, un ritorno sulla scena europea pieno di nodi da sciogliere per il leader di Forza Italia. Nodi grandi, come il rapporto con alcuni leader stranieri con cui ha vissuto momenti di tensione. E nodi microscopici, come il possibile imbarazzo di trovarsi faccia a faccia col «traditore» Alfano. Se con Sarkozy non c'è alcun tentativo di riconciliazione, anzi è gelo totale, con Angela Merkel è previsto un faccia a faccia che catalizza l'attenzione dei giornalisti.

Il povero Alfano, presentatosi come leader di un partito in coma, l'Ncd, finisce col diventare trasparente agli occhi dei cronisti. Anche perché alla fine l'incontro Berlusconi-Merkel si tiene, anche se a porte a chiuse, e monopolizza lo spazio dedicato al vertice dai media italiani. Lo staff di Alfano tenta allora una manovra disperata, una mossa di disinformatia alle vongole: se Angelino non riesce a conquistare i flash, bisogna perlomeno oscurare quelli di Berlusconi, pugnalare di nuovo l'ex padre politico. E allora Danila Subranni, una fedelissima che da anni marcia un passo dietro al ministro, mette in giro una velina distorta e completamente falsa. Telefona agli inviati dei grandi quotidiani e racconta loro la favola di un incontro gelido, di una Cancelliera imbarazzata che avrebbe addirittura rifiutato la «photo opportunity» con l'ex premier italiano. Ma i colleghi e non ci cascano. Anche perché le notizie che arrivano dallo staff tedesco non collimano affatto. Nessun imbarazzo, nessuna freddezza, racconteranno il giorno dopo unanimemente le cronache. Su Repubblica , a smentire la storia del rifiuto della Merkel, spunta anche la foto di una stretta di mano, un'immagine in cui Berlusconi si vede di spalle ma la Cancelliera è palesemente rilassata e sorridente. Tra i due non ci sarà un idillio ma, come riferirà poi lo stesso Berlusconi, l'incontro è servito a chiarire anche i veleni del passato. Già alla vigilia del vertice la partecipazione dell'ex premier italiano era stata preceduta da spifferi interessati che preannunciavano contestazioni che poi a Madrid non si sono viste, nonostante Berlusconi con la Merkel abbia parlato anche del tema più difficile, la necessità di una distensione tra Ue e Putin, argomento tabù per le cancellerie dell'Est Europa.

Ancora ieri, Alfano ha raccontato il suo film sull'esperienza di Madrid, dove sarebbero stati riconosciuti meriti all'Ncd e ha sparato bordate su Forza Italia rea di aver «rinunciato a una collaborazione di stampo europeo e popolare». Frasi legittime, se sono dichiarazioni domenicali di un capo partito. Meno legittimo è che la portavoce del ministro dell'Interno, pagata con i soldi pubblici del medesimo ministero, diffonda in una sede europea notizie fasulle e calunniose su un ex premier italiano. Ed è difficile immaginare che il ministro non sapesse anche se non sarebbe la prima volta che Alfano scarica le colpe sui collaboratori.

Coincidenza: oggi il ministro è invitato da Federmanager in un incontro in cui si a parla di web reputation .

Forse lui spiegherà come cercare di inquinare quella altrui.

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