Politica

Altro che schiena dritta Il governo ha la scoliosi

Altro che schiena dritta Il governo ha la scoliosi

L'Europa, all'unisono, fa la voce grossa con l'Italia che si ostina a non voler rimettere i conti in ordine e la cosa assume certamente aspetti fastidiosi oltre che umilianti. Giovanna Maglie, esuberante e brava collega filogovernativa, l'altra sera in tv invocava la resistenza, costi quel che costi, contro gli stranieri che vogliono imporre regole a casa nostra e si augurava che in queste ore l'Italia a Bruxelles stesse finalmente a «schiena dritta». Siamo tutti per la schiena dritta, ci mancherebbe altro. Il problema è che questo governo non può farlo perché affetto da scoliosi. La sua schiena curva ruota in continuazione per cui è impossibile che un qualsiasi interlocutore la percepisca, a prescindere, come dritta.

Mi spiego meglio. Il primo ministro Giuseppe Conte dice: rispetteremo le clausole europee o mi dimetto; uno dei due vicepremier, Matteo Salvini, annuncia: chi se ne frega delle clausole, io penso agli italiani e poi annuncia una patrimoniale sulle cassette di sicurezza; l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, la pensa in un modo o nell'altro a giorni alterni. È piena di curve anche la linea fiscale: sì ai condoni e no ai condoni così come sì alla flat tax e mai flat tax sono variabili che dipendono da chi parla. E poi ci sono i Minibot: una necessità per la Lega, una boiata pazzesca per il ministro dell'Economia. Aggiungiamo che il presidente della Repubblica è un fan di questa Europa ma che il governo nel suo insieme la vorrebbe vedere morta ed ecco che il caos è bello che completato.

È evidente che offrendo questo spettacolo di continue sterzate tra destra e manca a Bruxelles, con non poche ragioni, giudicano questo governo una gabbia di matti inaffidabili. Bisognerebbe velocemente stabilire, e comunicare all'Europa, chi comanda il Paese, cioè chi può prendere impegni qualsiasi essi siano - e mantenerli. Comanda il premier? Il partito di maggioranza in Parlamento? Quello che ha vinto le Europee? Il capo dello Stato? Nessuno lo sa con precisione, ma neppure con un ragionevole dubbio in Italia, figuriamoci nelle cancellerie europee e a Bruxelles.

Altro che «schiena diritta», stiamo stupidamente mettendo all'aria il fondoschiena.

E ci lamentiamo pure del padulo in arrivo.

Commenti